La rivista per la scuola e per la didattica
OPINIONI

La scuola istruisce, quando ce la fa, ma non educa. Smartphone e computer devono stare fuori dalle classi

In un contesto sociale sempre più complesso, ci sono alcune istituzioni che rischiano di perdere la propria identità. Una di queste è la scuola, al centro della lectio magistralis di Umberto Galimberti al Settembre Pedagogico di Andria link esterno. Secondo il filosofo, la scuola oggi istruisce ma non educa, e anzi ricorre troppo agli strumenti tecnologici per sopperire alle proprie mancanze. Quale può essere la soluzione?

La scuola istruisce, ma non educa

Importante momento di confronto fra insegnanti, dirigenti e operatori del settore scolastico, il Settembre Pedagogico ha visto anche una lezione tenuta da Umberto Galimberti. Il filosofo ha toccato alcuni dei temi più importanti che riguardano la scuola e il suo rapporto sia con gli studenti sia con la tecnologia. Come anche altri hanno ribadito, come Vincenzo Schettini de “La Fisica Che Ci Piace” link esterno, l’educazione va oltre la semplice trasmissione di nozioni:

Anno scolastico 2024/25

Adotti un nuovo sussidiario?

Con i nuovi corsi del primo e secondo ciclo per la scuola primaria del Gruppo Editoriale ELi hai un vero e proprio Kit docente in esclusiva per te

kit docente 2024

Il problema è che la scuola italiana istruisce, quando ce la fa, ma non educa. Educare significa seguire i ragazzi nella loro evoluzione psicologica, portarli dalle pulsioni alle emozioni, dalle emozioni ai sentimenti, in quell’età incerta che si chiama adolescenza.

Nelle sue riflessioni Galimberti richiama Platone, secondo cui è necessario trovare un equilibrio fra mente e cuore per crescere in modo completo. Al contrario, la scuola non riesce a svolgere appieno la sua funzione educativa, a maggior ragione in un’epoca di competitività e tecnologia.

uso eccessivo della tecnologia

Proprio l’uso eccessivo della tecnologia è insieme sintomo e causa della decadenza del sistema scolastico, secondo Galimberti. Strumenti come smartphone e computer dovrebbero rimanere fuori dalle aule, per via della dipendenza che creano negli studenti, ma non solo. Queste le parole del filosofo, che prende come esempio una situazione successa a tutti:

Sapete i danni che fanno i cellulari? Io ho una persona cara, gli mando un messaggio, non risponde, gli mando un altro, non risponde, provo a fare un vocale, mi agito, non sopporto più la distanza. Regredisco allo stadio infantile, che quando la mamma esce dalla stanza mi metto a strillare.

Il concetto è chiaro: a meno che non venga utilizzata in modo consapevole, la tecnologia rischia di cambiare in peggio la nostra vita. L’esempio degli smartphone è il più chiaro, soprattutto in una scuola in cui il cellulare è da anni oggetto di un dibattito che vede critici e sostenitori. Se molti vorrebbero vietarlo anche alle superiori, per altri lo smartphone è soltanto il sintomo di un problema sociale più vasto, che riguarda anche i genitori.

Un problema sociale più ampio

L’analisi di Galimberti non si limita alla critica della scuola e del suo rapporto con la tecnologia, ma delinea quindi un problema sociale più ampio. Una generazione che dipende da strumenti tecnologici è sempre meno capace di pensare in modo autonomo, e pertanto è anche più manipolabile. Allo stesso tempo, è se la scuola non riesce a comprendere i loro bisogni e i loro problemi, i giovani saranno più portati ad abusare della tecnologia.

Insomma, Umberto Galimberti parla di due facce della stessa medaglia: da un lato la scuola istruisce ma non educa; dall’altro lato, fa un uso eccessivo della tecnologia. In un contesto così delineato, è essenziale ripensare profondamente il ruolo della scuola nell’era digitale. Un buon punto di partenza sarebbe proprio la citazione di Platone ricordata dal filosofo: “La mente si apre solo se ha aperto il cuore”. Anche 2500 anni dopo.

CONDIVIDI L'ARTICOLO

ARGOMENTO

SI È PARLATO DI


La scuola estone è la migliore d’Europa e la ministra dell’istruzione svela il suo segreto

scuola estone

Qual è il sistema scolastico migliore in Europa? Di certo non è quello italiano, da diversi anni ormai in crisi e con un grande bisogno di trovare una strada efficace nel confronto con la modernità. Molti direbbero quello finlandese, alla cui scuola da tempo si guarda anche qui in Italia. Secondo i dati del rapporto OCSE PISA , invece, il sistema scolastico migliore in Europa si trova in Estonia. È…

A scuola si studia poca musica e non si sa nulla dei musicisti

poca musica

Che la musica sia una parte fondamentale della cultura e della crescita di un individuo non è certo un mistero. Allo stesso tempo, figure come Mozart, Verdi, Chopin e molte altre sono considerate fra le più importanti nella storia musicale, e non solo. Purtroppo, però, i grandi personaggi della musica vengono sistematicamente trascurati nei programmi scolastici italiani. A sostenerlo è Riccardo Muti, uno dei direttori d’orchestra più conosciuti al mondo,…

Il liceo classico ti insegna che il “tutto subito” è una trappola e attraverso istruzione, educazione e ragionamento ti prepara a trovare lavoro

tutto subito

Non si ferma la crisi del liceo classico, che negli ultimi anni ha perso iscritti e fascino. A fungere da “termometro scolastico” sono le tante voci di figure del mondo della cultura che si levano in sua difesa. Se in passato Massimo Gramellini si è detto angosciato per il calo di iscrizioni, secondo il divulgatore Piergiorgio Odifreddi il liceo classico insegna a non essere servi. Al coro si aggiunge anche…

Il Gruppo Editoriale ELi non si ferma e acquista l’80% della spagnola Edinumen

edinumen

In un mondo che cambia, anche il settore dell’editoria deve cercare di adattarsi e, quando possibile, cercare di prevedere i tempi. Ha sicuramente questo obiettivo il Gruppo Editoriale ELi, che ha di recente acquisito l’80% di Edinumen, editore con sede a Madrid specializzato in testi per l’insegnamento della lingua spagnola. Si tratta di un’operazione che, se da un lato lascia il restante 20% della società alla famiglia Ramos, dall’altro rafforza…

Lo studio: gli studenti che non fanno colazione vanno male in matematica

studenti che non fanno colazione

La colazione è considerata da molti il pasto più importante della giornata, e non soltanto perché fornisce l’energia utile ad iniziare il lavoro o lo studio. Infatti, secondo il recente studio di alcuni ricercatori norvegesi, fare colazione sembrerebbe contribuire al miglioramento dei risultati scolastici in materie scientifiche come la matematica. Vediamo qual è la correlazione esistente fra questi due aspetti della vita di uno studente, e se davvero le abitudini…

Uno studente su tre non riconosce una fake news

Viviamo un’epoca in cui il nostro rapporto con la tecnologia è sempre più stretto, già a partire dalle prime fasi dell’infanzia. Con l’uso costante di smartphone e il crescente consumo di servizi, ci si potrebbe aspettare che le nuove generazioni abbiano sviluppato una maggiore consapevolezza. D’altronde, stiamo parlando di nativi digitali. La realtà è tuttavia abbastanza diversa, come conferma anche un recente report dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. Secondo…

Maestra va in pensione ma torna ad insegnare gratis: “Insegno per passione e non per i soldi. Mi mancava il sorriso sincero dei bambini”

insegnare gratis

Insegnare non è soltanto un mestiere bensì una vera e propria vocazione. Lo testimoniano di tanti docenti che, una volta in pensione, non sono riusciti ad allontanarsi da quel mondo a cui hanno dedicato molti anni della loro vita. Se allora un docente in pensione dal 2015 continua ad insegnare ancora oggi, una storia simile arriva da Salerno. Qui Nadia Pasqualucci ha deciso di tornare ad insegnare dopo essere andata…

Il 70% dei docenti italiani insegna con la lezione frontale

lezione frontale

Come si insegna oggi nella scuola italiana? Si tratta di una domanda ormai ricorrente nelle discussioni sullo stato dell’istruzione nel nostro Paese. Allo stesso tempo, è il titolo di un sondaggio promosso da Ricerca & Sviluppo Erickson per indagare le metodologie di insegnamento prevalenti in Italia. Nel corso dell’articolo, vedremo che l’indagine non lascia spazio a grandi sorprese, se non per alcuni ambiti che potrebbero aiutare a tracciare una rotta…

Come utilizzare i videogiochi per potenziare l’apprendimento in classe

utilizzare i videogiochi

Pur nella sua proverbiale lentezza, la scuola non è restia a metodi e strumenti innovativi nella didattica. Alcuni esempi sono la crescente attenzione alle competenze non cognitive, la nuova importanza della mindfulness e il ricorso ai videogiochi educativi. In particolare, questi ultimi hanno avuto una grande diffusione negli ultimi anni, grazie a un graduale cambiamento nei paradigmi educativi e una maggiore consapevolezza sull’importanza di questi strumenti. Vediamo allora cosa vuol…

C’è un dato in controtendenza: nelle competenze digitali, le ragazze di “terza media” superano i loro compagni maschi

ragazze di terza media

Una delle questioni più importanti degli ultimi anni nell’ambito dell’educazione riguarda il rapporto fra le donne e il settore STEM. Infatti, le materie di Science, Technology, Engineering and Mathematics hanno sempre avuto un maggiore successo fra la popolazione maschile. Certo, negli ultimi anni sono stati fatti diversi passi avanti, fra cui un approccio STEAM che tende a integrare le arti nello studio scientifico. Nonostante ciò, sembra che il rapporto fra…

great