Il ruolo della scuola nell’educazione dei più giovani è spesso argomento di dibattito. Tutti sono d’accordo sulla funzione che l’istruzione ricopre nella crescita degli studenti, certo, ma non tutti concordano sulle modalità da adottare. Di fronte a questi interminabili dibattiti, alcune iniziative concrete colpiscono per la loro semplicità e per la loro profondità. Una scuola secondaria di primo grado di Prato, infatti, vuole coinvolgere gli studenti nella cura e nella pulizia dei loro spazi, con tanto di votazioni e premio finale.
Educare gli studenti all’ordine e alla pulizia
Coinvolgere gli studenti nella pulizia dei loro spazi scolastici può sembrare in apparenza un’iniziativa banale. D’altronde, ci sono già i collaboratori scolastici per questo, no? Ecco, non proprio, perché il Dirigente Scolastico del Convitto Cicognini Tiziano Nincheri ha ideato un progetto che ha l’obiettivo di educare gli studenti di scuola secondaria al rispetto dell’ambiente e alla pulizia. Lo ha spiegato al quotidiano La Nazione :
Responsabilizzare gli studenti vuol dire quindi insegnare loro qual è il valore dei propri spazi con un impegno concreto. Nelle intenzioni del dirigente, la pulizia delle classi diventa un vero e proprio “concorso”. Le diverse sezioni competono per stabilire quale sia la classe più pulita, con i collaboratori scolastici a fungere da giuria e valutare tanto l’ordine quanto la pulizia ottenuti. Non ci sono voti tradizionali, ovviamente, ma sono previsti sia la classifica sia un premio finale: un gelato per gli studenti più meritevoli.
I benefici dell’iniziativa
Certo, la classifica serve a dare qualcosa su cui competere, ma l’iniziativa di pulizia in classe ha la stessa importanza delle materie curricolari. Il progetto si inserisce infatti nel più ampio ambito dell’educazione civica e vuole sensibilizzare gli studenti al rispetto dell’ambiente, oltre che dei propri spazi.
Sin da quando il Dirigente Scolastico ha proposto alle classi di rimanere a fine lezione per rimettere in ordine l’aula, gli studenti del Convitto Cicognini hanno risposto con entusiasmo, decretando il successo dell’iniziativa. D’altronde, responsabilizzare gli studenti vuol dire – appunto – renderli protagonisti attivi del cambiamento.
Oggi è la pulizia della classe per un gelato, domani è il rispetto dell’ambiente, in futuro è una generazione più consapevole e responsabile. Si parte con poco, insomma, ma si semina bene. Questa è peraltro un’interpretazione confermata dallo stesso dirigente che ha ideato il progetto. Spesso i ragazzi non hanno idea del lavoro che c’è dietro una scuola pulita: coinvolgerli attivamente può renderli molto più consapevoli.
Un esempio di narrativa
L’iniziativa del Convitto Cicognini parte forse come strumento di sensibilizzazione, ma diventa strada facendo un mezzo per responsabilizzare gli studenti. Il rispetto per l’ambiente, la cura dei propri spazi e il corretto uso dei beni pubblici si inseriscono in un quadro più ampio, che intende insegnare ai ragazzi l’importanza di rispettare le regole. Soprattutto in ambito scolastico, un contesto più mediato rispetto al mondo esterno, il rispetto per le regole può infatti diventare rispetto per gli altri e, in fondo, anche per se stessi.
Da questo punto di vista, una risorsa scolastica che ben si lega al percorso appena delineato è il libro di narrativa Belli e Ribelli , scritto da Carmen Scarpelli ed edito dal Gruppo Editoriale ELI. Il libro narra la storia di alcuni ragazzi che vivono ribellandosi alle regole e chiudendosi nella solitudine quando si confrontano con il controllo da parte degli adulti. Si tratta di un viaggio interiore, ma non solo, che li porterà a scoprire come le regole siano essenziali per la convivenza civile.
NON PARLO PIÙ
Leggere questo romanzo e riflettere sulla trama può aiutare gli adolescenti a diventare adulti
Se rispettare le regole porta a risultati positivi, aiutando gli adolescenti a diventare adulti responsabili, lo stesso si può dire per iniziative come quelle del Convitto Cicognini. La domanda è in fondo semplice: come aiutare dei ragazzi a diventare responsabili, a capire quando e come seguire le regole? Secondo la scuola secondaria di primo grado di Prato, è possibile soltanto responsabilizzandoli, rendendoli protagonisti attivi di un cambiamento concreto, al quale potranno guardare per dirsi “questo è merito mio”. E trarne le dovute conclusioni.