Di fronte ad un presente che cambia continuamente, è naturale che anche la scuola senta il bisogno di andare incontro alle nuove tendenze. Certo, ancora oggi la maggior parte dei docenti utilizza la lezione frontale ma, allo stesso tempo, ci sono insegnanti che provano a coinvolgere i loro studenti.
In particolare, di recente si è molto parlato di un metodo innovativo per evitare che la consegna dei compiti diventi un momento stressante. L’idea è quella di nascondere i voti sotto un bollino da grattare per scoprire il risultato sottostante: esatto, come nei gratta e vinci.
Voti come gratta e vinci
In una scuola che fatica a coinvolgere gli studenti, a farli sentire parte del processo di valutazione, non stupisce che l’idea dei voti come gratta e vinci sia venuta da uno dei docenti più giovani d’Italia. In un’intervista al giornale locale TargatoCN , infatti, l’insegnante ha parlato dei vari modi in cui cerca di rendere più coinvolgente la didattica, incluso quello della valutazione:
Anche nel momento della valutazione cerco di introdurre elementi che rendano l’esperienza più stimolante. Sono molto apprezzate le strategie didattiche per consegnare le verifiche corrette come, ad esempio, “aspettativa e realtà” oppure “gratta e scopri il voto”. Per quest’ultima ho acquistato degli adesivi che incollo sopra la valutazione; gli alunni, in classe, devono grattare lo sticker per scoprire il voto.
Di fronte alla consegna del compito corretto come momento di ansia e apprensione da parte dello studente, il voto come gratta e vinci diventa un’esperienza attesa con entusiasmo. Allo stesso tempo, permette ai ragazzi di concentrarsi prima sugli errori di un compito e soltanto dopo sul voto, che rimane soltanto uno strumento di valutazione di una singola verifica, e non qualifica lo studente in sé.
Il dibattito sulla ludopatia
Il problema dei voti come gratta e vinci, idea sperimentata con successo dal giovane docente piemontese, è tuttavia abbastanza manifesto.
Da una parte abbiamo infatti una riduzione dello stress associato all’arrivo del voto per un compito in classe, cosa senza dubbio positiva. Dall’altra abbiamo invece studenti che possono grattare il voto sentendo di essere fortunati o meno, aspetto legato al mondo del gratta e vinci e del gioco d’azzardo in generale. Con il rischio di ludopatia all’orizzonte.
Di fronte alla notizia, data da Skuola.net ma anche ricondivisa da un docente influencer su Instagram , ha visto la contrapposizione fra chi vede in questo metodo un modo per coinvolgere gli studenti e chi invece teme i troppi collegamenti con i meccanismi del gratta e vinci.
Grattare un bollino per ottenere un voto, desiderato o sperato, innesca una dinamica che incoraggia comportamenti ludopatici, normalizzando di fatto l’uso dei gratta e vinci. Per non parlare della scoperta di un voto negativo: tutta quella speranza in un gesto che poi rivela un 2, con la frustrazione che ne consegue.
Coinvolgere o non coinvolgere
Come dicevamo nell’introduzione, è assolutamente naturale che alcuni docenti trovino nuovi modi di coinvolgere i loro studenti. Con la soglia dell’attenzione al minimo, sottoposti ad una iperstimolazione da parte dei social, a scuola i ragazzi hanno bisogno di partecipare alle lezioni, e non solo.
Spesso infatti le idee più innovative sono quelle dei cosiddetti “docenti influencer”, oggi molti di più che in passato. Sempre più insegnanti infatti utilizzano i social media per condividere esperienze, risorse e riflessioni sulla didattica, andando incontro ai loro studenti in modo molto più efficace.
Uno dei casi più emblematici è quello di Vincenzo Schettini, fondatore del progetto La fisica che ci piace e presentatore del programma La fisica dell’amore. Nonché, ovviamente, docente egli stesso. Schettini si è speso più volte sull’importanza della figura dell’insegnante come maestro di vita e sul suo ruolo nella crescita e nel coinvolgimento degli studenti.
Questa necessità ha portato alla ricerca di nuovi modi per comunicare con i ragazzi, di un equilibrio fra creatività e didattica che non sempre è semplice trovare. Pertanto, la proposta dei voti come gratta e vinci parte da un presupposto condiviso, ma apre la porta a problemi che potrebbero incidere sul futuro degli studenti in modi che non possiamo immaginare. E ai quali è necessario pensare con attenzione, senza rischi.