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L’inclusività non è solo una bella parola scritta nei manuali, in Puglia c’è una scuola dove il bar è gestito da studenti con disabilità

Quando si parla di inclusione, spesso la si riduce ad un mero concetto astratto quando in realtà rappresenta un insieme di azioni e iniziative volte a garantire l’inserimento di ciascun individuo all’interno della società. Ciò vale sia per la società nel suo complesso sia per la scuola, che della società rappresenta un modello “in scala”. Per questa ragione, si è parlato tanto dell’apertura del bar dell’Istituto Dell’Aquila-Staffa di San Ferdinando di Puglia-Trinitapoli. Infatti, il bar appena inaugurato nel plesso Scipione Staffa di Trinitapoli si chiama Cooperà ed è gestito da studenti con disabilità, come parte di un progetto di inclusione sociale.

il bar Cooperà, gestito da studenti con disabilità

Siamo in Puglia: all’interno dell’Istituto Dell’Aquila-Staffa è già presente un bar che però chiude con la pandemia. Dopo anni di silenzio e di lavoro dietro le quinte, l’attività viene riaperta come parte di un progetto di inclusione scolastica e sociale. Secondo il Dirigente Scolastico Ruggiero Isernia, il nuovo bar dell’istituto è un esempio perfetto di come sia possibile trasformare ogni attività scolastica in un’opportunità di apprendimento concreto per gli studenti, mantenendo l’inclusione come uno degli obiettivi cardine.

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Il progetto infatti vuole fornire agli studenti l’esperienza pratica nella gestione quotidiana di un bar e offrire loro la possibilità di svolgere diversi compiti, migliorare le competenze pratiche e prepararsi per il futuro. In un contesto del genere, conferma la presidente dell’associazione Cooperà e docente di sostegno Angela Landriscina, è naturale mantenere un focus sull’inclusione scolastica e sociale. Lo testimonia anche il primo caffè preparato da Domenico, uno studente con disturbi dello spettro autistico, e servito al dirigente scolastico: un momento simbolico per l’intera comunità scolastica.

Questo progetto darà ai ragazzi, anche a quelli in uscita dal percorso scolastico, la possibilità di avere un luogo “sicuro” dove dimostrare le proprie capacità e vedere accresciuta la propria autostima. È la realizzazione di un sogno che ha visto protagonisti la dirigenza della scuola, i ragazzi, i loro genitori e i professori che con entusiasmo hanno perseguito un obiettivo virtuoso: dare la possibilità di apprendere nuove abilità e acquisire autonomie personali in un contesto in cui la cooperazione e un clima emotivo positivo sono prioritari

dal sito della scuola

Insegnanti e studenti sono consapevoli della portata di un progetto come quello di Cooperà, non soltanto per gli studenti con disabilità ma in generale per il tema dell’inclusione a scuola. Questo concetto, sostiene Angela Landriscina, non è soltanto una bella parola ma rappresenta qualcosa di reale, da perseguire in modo concreto così da ottenere risultati concreti. E non è un caso che di inclusione si cominci a parlare già dalla scuola primaria con progetti editoriali innovativi, come per esempio #altuofianco Sostegno.

Perché dietro la parola “inclusione” c’è un mondo di iniziative così come dietro la parola “Cooperà” c’è la visione di un’intera comunità scolastica. A scegliere il nome del nuovo bar dell’istituto pugliese è stato proprio Domenico, lo studente di 19 anni che ha servito il primo caffè. Queste le sue parole:

Ho scelto io il nome del bar che si chiama Cooperà che significa cooperare e fare le cose insieme. Le cose non si possono fare da soli perché non si riesce. Se invece le facciamo insieme possiamo farcela. Con questo progetto faccio qualcosa che mi servirà anche per il futuro.

Il progetto #altuofianco Sostegno

Come dicevamo, oltre al bar Cooperà è anche necessario iniziare a parlare di inclusione scolastica già dalla scuola primaria, con materiali adeguati e iniziative concrete. Da questo punto di vista, il progetto #altuofianco Sostegno non rappresenta soltanto l’iniziativa del Gruppo Editoriale ELi e dell’associazione Il Mondo di Diegosauro link esterno, nata per supportare i bambini con bisogni educativi speciali. Innanzitutto, #altuofianco Sostegno costituisce il tentativo concreto di un approccio nuovo alle necessità inclusive.

Fondata da Sonia Salvatore, madre di un bambino autistico di nome Diego, Il Mondo di Diegosauro offre sostegno e aiuto ai genitori in modo da promuovere un approccio positivo e inclusivo. Per fare ciò, l’associazione produce materiali per l’inclusione scolastica con il supporto del Gruppo Editoriale ELi. L’obiettivo è quello di fornire strumenti didattici adatti a tutte le necessità, incluso il supporto alla Comunicazione Aumentativa e Alternativa, o CAA.

Progetti come Cooperà o #altuofianco Sostegno rappresentano i primi esempi di come sia sempre possibile trovare la strada giusta, soprattutto quando si vuole realizzare una piena inclusione scolastica e sociale. Il percorso è spesso in salita, certo, ma è sostenuto da iniziative che offrono approcci e risultati concreti. Un esempio è la sezione #altuofianco Sostegno, che include i contorni del progetto e delle iniziative editoriali in atto, già dalla scuola primaria.

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