La rivista per la scuola e per la didattica
MUSICA

L’ultimo desiderio di Ezio Bosso: “Insegnate la musica ai bambini già dalla scuola dell’infanzia”

Ezio Bosso, celebre pianista italiano, ha dichiarato in una delle ultime interviste, rilasciate al Corriere di Bologna prima della sua morte avvenuta il 15 maggio 2020, il suo stupore nei confronti dell’insegnamento della musica nell’attuale sistema scolastico.

Secondo il compositore e direttore d’orchestra, è necessario “educare alla musicafin dalla prima infanzia. Nel farlo, tuttavia, ricorda l’importanza di non confondere l’insegnamento della musica con l’insegnamento del funzionamento di uno strumento.

INIZIARE ALLE MEDIE È TROPPO TARDI

Anno scolastico 2025/26

Adotti un nuovo sussidiario?

Con i nuovi corsi del primo e secondo ciclo per la scuola primaria del Gruppo Editoriale ELi hai un vero e proprio Kit docente in esclusiva per te

kit docente 2024

Ezio Bosso è convinto del fatto che i bambini debbano essere istruiti riguardo la musica ben prima della scuola media, come accade al giorno d’oggi. A quell’età, le personalità e le capacità dei bambini sono già ampiamente sviluppate e potrebbe essere troppo tardi per inserire una nuova materia nelle proprie vite. Il risultato sarà di distacco e scarso interesse.

La musica, tuttavia, ha il potere di sviluppare doti fondamentali in qualsiasi bambino, come la creatività, l’intelligenza e il talento. Solo essendo educati alla musica fin dalla più tenera età i bambini riusciranno con il tempo a costruire una passione e una disciplina per la musica, una materia che sembra essere dimenticata ancora troppo spesso nel sistema scolastico italiano.

Un nuovo sussidiario delle letture di quarta e quinta, chiamato Nuovi Traguardi link esterno, ha dedicato alla musica un ampio spazio in un fascicolo dedicato. Qui sotto l’anteprima sfogliabile.

Questo un estratto della guida relativo al fascicolo qui sopra.

Estratto-guida-Nuovi-Traguardi-Letture

INSEGNARE L’ASCOLTO DELLA MUSICA

Inoltre, secondo Bosso sarebbe importante iniziare l’insegnamento della musica non dalla spiegazione dell’utilizzo di uno strumento, ma dall’analisi dell’ascolto. La musica, infatti, non si crea soltanto, ma si ascolta il più delle volte. Senza una buona educazione all’ascolto diventa difficile se non impossibile comprendere il testo di una canzone.

COME FARLO?

Portando a scuola diverse tipologie di strumenti musicali, non sempre i soliti due, e presentandoli, in modo da creare curiosità e interesse nei bambini. Riprendendo le sue parole: “Bisognerebbe portare i bambini ad ascoltare la musica. Lasciare che lo stupore si impossessi di loro. Questa, secondo me, è la vera magia“.

E tu cosa ne pensi dell’ultimo desiderio di Ezio Bosso? Condividi il contenuto e scorri verso il basso per scoprire altre interessanti notizie

CONDIVIDI L'ARTICOLO

ARGOMENTO

SI È PARLATO DI

6 commenti su “L’ultimo desiderio di Ezio Bosso: “Insegnate la musica ai bambini già dalla scuola dell’infanzia””

  1. Come si fa da anni ed anni in tutti gli altri Stati….. ma l’Italia, purtroppo, è indietro anni luce: troppa ignoranza in materia ?

  2. Ma sono necessari insegnanti ad hoc così come per arte, inglese e attività motoria…

  3. Bisogna insegnare l’ascolto della musica spiegarla.e farla.cosi apprezzare, insegnare i premi rudimenti.della.stioria.della.musica che è sempre affascinante a volte come una favola non serve un tubo l’insegnamento del flauto dolce fra l’altro uno strumento non certo coinvolgente l’apprendimento di uno strumento e’ e deve essere una scelta dell’allievo singolarmente

  4. Nella nostra sezione lo facciamo e non è utopia. Non servono grandi attrezzature o strumenti. Basta partire dal gioco, dal corpo, dalla body percussion , dagli strumenti rudimentali costruiti insieme. Basta un cellulare ed una cassa bluetooth

  5. Eh, Ezio…figurati! Io ho fatto il tuo stesso percorso al conservatorio: pianoforte, clavicembalo, composizione, direzione d’orchestra. In seguito l’abilitazione per l’insegnamento.
    Quando ho scritto in alcuni post che, a mio avviso, l’attuale campagna vaccinale è assai disorganizzata, e non condivido il fatto di non poter scegliere il vaccino, mi sono pure sentito dire: “Che ne sa di virus un suonatore di clavicembalo? “.
    Ah ah ah…un “suonatore”. Che umorismo sottile. Ma rimanete ignoranti, brutti stronzi, sapete che cazzo me ne frega? ???. Ascoltate Achille Lauro, la trap, scambiandoli per la nona di Beethoven, annegate nell’ignoranza. È ciò che meritate.

  6. Sarebbe stupendo. Noi abbiamo un pianoforte in sezione ma ci mancano le competenze per gestirlo, ed è un peccato. Certo qualcosa con i bimbi più curiosi si fa (grazie zio per avermi insegnato a sei anni a suonare questo meraviglioso strumento ❤ cone gli altri del resto️) …ma poi ci si ferma lì, nonostante la voglia di fare .
    Purtroppo formazione, spazi, quantità di numeri rispetto educatori, compresenze sparite non aiutano queste iniziative

I commenti sono chiusi.


Come insegnare la matematica con Direzione Discipline

matematica con direzione discipline

Insegnare matematica nella scuola primaria può sembrare una scalata. Non tanto per i contenuti in sé, quanto per la percezione diffusa – tra bambini, famiglie e talvolta anche tra noi adulti – che questa sia la materia “difficile”, quella che “o ce l’hai nel sangue o niente da fare”. Eppure, la matematica non è un talento innato, non è riservata a pochi. È un linguaggio, uno strumento potente per interpretare…

Una classe rumorosa non è una classe problematica

classe problematica

Chi insegna nella secondaria di primo o secondo grado conosce bene quella situazione. Magari stai facendo una bella attività a coppie, i ragazzi si stanno confrontando, c’è energia, partecipazione, voci che si sovrappongono… E poi, a fine ora, arriva la frecciatina del collega: “Ma nella tua classe c’è sempre tutto questo chiasso?” A quel punto potresti sorridere, cambiare discorso, spiegare. Io, ormai, rispondo con semplicità: “Stanno imparando.” E non è…

Direzione Discipline è il sussidiario più interessante tra le nuove proposte per le classi quarta e quinta scuola primaria

direzione discipline 2025

Quando si tratta di scegliere un sussidiario per le classi quarta e la quinta di scuola primaria, la parola d’ordine è una sola: efficacia. Ma se a questa aggiungiamo anche un pizzico di freschezza, una bella dose di inclusività e un approccio che mette davvero al centro il metodo di studio… beh, allora parliamo di Direzione Discipline. Questo corso ministeriale, frutto del lavoro del Gruppo di Ricerca e Sperimentazione Didattica,…

Ma quindi, geometria in classe prima alla primaria si può fare, sì o no?

geometria in classe prima

La geometria è una di quelle parole che, quando si affaccia tra i banchi della prima primaria, genera subito qualche dubbio. “Ma si fa geometria in prima?”, ci si chiede spesso. Altre volte il dubbio si ripresenta, a distanza di tempo, con un altro volto: “Ma quando si comincia, davvero, con la geometria?” La verità è che la geometria non ha un punto di partenza ufficiale. Non comincia con una…

Il bullismo nasce nelle scuole medie

bullismo nasce nelle scuole medie

Il bullismo è uno dei problemi più urgenti della nostra società e, benché non sia circoscritto all’ambito scolastico, proprio all’interno della scuola trova il suo inizio. Lo conferma il Rapporto ESPAD Italia per il 2023 che, insieme ad altri studi, monitora i comportamenti a rischio fra gli studenti della scuola secondaria. Fra i dati analizzati dall’indagine, i più allarmanti riguardano la fascia d’età in cui cominciano i primi atteggiamenti di…

Nel cuore delle parole, il sussidiario delle letture dai doppi finali per scoprire le tipologie testuali attraverso un metodo deduttivo

nel cuore delle parole 2025

Nel cuore delle parole è un’opera che si pone l’obiettivo di accompagnare gli alunni e le alunne nel loro viaggio di crescita nel mondo del sapere. Ma non solo. In questo particolare momento storico la società richiede a gran voce a tutte le agenzie educative di farsi carico non solo delle competenze cognitive, ma anche e soprattutto dell’educazione affettivo-emotiva, al fine di preparare i cittadini e le cittadine del domani…

L’intelligenza artificiale tende a “compiacerci”, cercando di confermare le sue affermazioni, anche quando queste sono palesemente false

intelligenza artificiale tende a compiacerci

Di intelligenza artificiale in ambito scolastico si parla ormai ogni giorno, o quasi, e non sempre in termini lusinghieri. Sono molti i docenti che vorrebbero usarla, altrettanti quelli che già la utilizzano ma, allo stesso tempo, tantissimi insegnanti si dicono diffidenti. Docenti e studenti tuttavia ignorano il rischio più grande che risiede nell’uso delle IA generative per svolgere un qualche compito: le informazioni sbagliate. Le intelligenze artificiali sono spesso inattendibili…

Puntate i riflettori sui volumi della classe seconda e terza, il vero cuore pulsante di Pepper

Pepper e La Scuola nel Parco non è solo un nuovo sussidiario per la scuola primaria: è un invito a guardare l’apprendimento con occhi curiosi, attivi e pieni di meraviglia. Abbiamo fatto due chiacchiere con le autrici che l’hanno ideato e costruito, pagina dopo pagina, con la cura e la competenza di chi conosce bene le esigenze della classe. Ci hanno raccontato com’è nato questo progetto, cosa lo rende speciale…

Il fenomeno dei docenti influencer

docenti influencer

C’è una nuova frontiera dell’insegnamento, ed è digitale. Sempre più insegnanti, in Italia e nel mondo, stanno trasformando i social media in strumenti didattici e di narrazione, aprendo una finestra sul mondo della scuola vissuta dall’interno. Non si tratta soltanto di una moda passeggera: i cosiddetti teacher influencer sono diventati veri e propri punti di riferimento per colleghi, studenti e famiglie, capaci di coniugare competenze pedagogiche e abilità comunicative. Il…

L’iperprotezione dei genitori impedisce lo sviluppo dell’autonomia dei bambini

iperprotezione dei genitori

Paolo Crepet non è certo nuovo a opinioni che fanno discutere ma che, allo stesso tempo, descrivono i paradossi del mondo contemporaneo. In particolare, lo psichiatra e sociologo si è concentrato a lungo sulla scuola, parlando spesso del registro elettronico e dell’ingerenza dei genitori nell’educazione dei figli. Parte da un argomento simile l’intervista rilasciata al Corriere del Mezzogiorno : il rapporto fra genitori e figli, che secondo Crepet oggi è…

Hai visto la novità?

X