Michela Ponte, per tutti Lina, ha 102 anni ed è ospite in una casa di riposo di Caltanissetta, in Sicilia. Col suo passato da insegnante di Lettere nonna Michela aveva il sogno di tornare in classe soltanto per un giorno.
I responsabili della struttura hanno accolto la sua richiesta attivandosi immediatamente per realizzarla. Il giorno 12 aprile la ex insegnante è stata invitata all’Istituto Rosso di San Secondo di Caltanissetta. La centenaria qualche mese fa è guarita dal Covid e aveva appunto manifestato il desiderio di tornare a scuola.
UN DESIDERIO REALIZZATO
Il suo desiderio è stato accolto nell’ambito di un progetto curato dalla responsabile della struttura, la signora Rossana Amico, che aiuterà gli ospiti della sua struttura a realizzare un loro sogno per un giorno forse accantonato da troppo tempo. I ragazzi della prima G hanno accolto nonna Michela con grande entusiasmo: la donna in sedia a rotelle ha varcato la soglia della classe con evidente commozione in mezzo a 17 alunni che si sono appena affacciati alla vita.
“L’ex docente ha fatto l’appello e i ragazzi si sono alzati rispettosamente uno a uno confermando la loro presenza. È importante vedere come essi rappresentino non solo un riferimento, ma anche una chiara affermazione di quanto la scuola e lo studio siano fondamentali nella vita“. Questo è stato il commento della dirigente scolastica Bernardina Ginevra riferendosi alle figure degli anziani che rappresentano la nostra memoria.
Nonna Michela ha una figlia settantenne a cui ha trasmesso lo stesso amore per la letteratura, infatti anche lei ha insegnato Lettere al Liceo Classico.
L’evento è stato curato e gestito nei minimi dettagli dall’insegnante Marzia Palmieri col supporto della dirigente scolastica. L’Istituto da lei diretto è sensibile a temi e iniziative sociali: non a caso di recente ha donato una cifra destinata agli ospiti ucraini della Casa di Josè di Caltanissetta.
IL TESORO DELLA MEMORIA STORICA
Gli anziani sono certamente la nostra memoria storica e parlando di didattica pare che gli insegnanti con almeno 20 anni di esperienza alle spalle ottengano risultati più brillanti dagli alunni rispetto ai colleghi più giovani e “inesperti”.
Perlomeno questo è stato il risultato di uno studio americano condotto dalle ricercatrici Tara Kini e Anne Podolsky. Stando infatti ai risultati emersi da questa ricerca pare che i docenti migliorano rapidamente l’efficacia della loro didattica nel primo decennio di insegnamento per poi consolidarsi nel secondo decennio.
Gli studenti ottengono risultati migliori se tra gli insegnanti stessi c’è collaborazione, inoltre gli insegnanti più giovani migliorano rapidamente la loro didattica se collaborano attivamente con i colleghi con maggiore anzianità di servizio. Uno studio condotto da Andrea Gavosto, direttore della Fondazione Agnelli, ha evidenziato che per quanto riguarda l’Italia la maggior parte degli insegnanti sono anziani, precari e con una didattica che non è mai stata rinnovata.
Gli studenti della scuola secondaria di primo grado imparano meno rispetto ai loro coetanei in Europa, addirittura durante i tre anni delle medie peggiorano i risultati ottenuti alla primaria e solo il 10% dei ragazzi è contento di andare a scuola. Si auspica dunque un rinnovamento della didattica affinché tutti gli studenti abbiano un apprendimento di qualità, che sappiano studiare in autonomia per orientarsi a scelte future consapevoli riguardanti il loro percorso studiorum.