La rivista per la scuola e per la didattica
OPINIONI

Meno genitori a scuola, docenti più consapevoli e stop al registro elettronico: la scuola secondo Galimberti e Crepet

Tornano a parlare di scuola il filosofo Umberto Galimberti e il sociologo Paolo Crepet. Lo fanno da invitati a due trasmissioni diverse, ma con due visioni fra le quali è impossibile non trovare punti in comune. Se per il primo sarebbe da abolire la presenza dei genitori a scuola, il secondo punta il dito sull’eccessivo controllo esercitato nei confronti dei giovani, anche dalle famiglie.

Le due posizioni non segnalano tanto dei malumori condivisi, quanto la profondità delle crepe che hanno afflitto il mondo scolastico negli ultimi anni. Con uno sguardo al futuro, e alle possibili soluzioni da adottare.

Secondo Galimberti è necessario abolire la presenza dei genitori

Anno scolastico 2024/25

Adotti un nuovo sussidiario?

Con i nuovi corsi del primo e secondo ciclo per la scuola primaria del Gruppo Editoriale ELi hai un vero e proprio Kit docente in esclusiva per te

kit docente 2024

Ospite al programma di La7 “La Torre di Babele”, condotto da Corrado Augias, Umberto Galimberti ha avuto l’opportunità di parlare della scuola. In particolare, il filosofo si è concentrato sul rapporto fra docenti, studenti e genitori e su come questo rapporto influisca sulla scuola nella sua interezza. Per Galimberti, infatti, è necessario abolire la presenza dei genitori alle superiori.

In famiglia è subentrato una sorta di protezionismo nei confronti dei figli. I genitori tendono a diventare amici dei figli. Nelle scuole abolirei la presenza dei genitori dalla scuola superiore, perché fanno due danni: primo, non sono interessati alla formazione dei fili ma solo alla promozione; secondo, i genitori evitano al figlio il processo iniziatico per cui è l’alunno che deve parlare con il professore.

Umberto Galimberti

Insomma, le eccessive interferenze dei genitori a scuola finiscono per minare alla base il ruolo stesso dell’istruzione, e di certo non fanno il bene dei loro figli. Né la scuola è esente da critiche: per Galimberti quando va bene la scuola istruisce ma non educa. Se da una parte è impossibile fare di meglio con classi di 30 persone, dall’altra sono gli stessi docenti a equivocare la loro funzione.

Violenza contro insegnanti e presidi, le ragioni di Crepet

Cerca di analizzare un quadro più ampio Paolo Crepet, intervenuto alla trasmissione La Volta Buona su Rai 1. Di fronte a una scuola in cui aumenta la violenza contro insegnanti e presidi, è necessario innanzitutto analizzare le cause, e poi delineare un insieme di soluzioni. Per il sociologo, le ragioni che stanno alla base delle aggressioni a scuola e della violenza in aumento sono sostanzialmente tre:

  • Famiglia assente. Si tratta di una posizione solo in apparenza diversa da quella che abbiamo visto nel paragrafo precedente: l’assenza di trasmissione dei valori da parte dei genitori rappresenta un problema che porta i giovani a cercare modelli effimeri, magari sui social network.
  • Genitori iperprotettivi. Per Crepet, che qui esplicita la consonanza della sua visione con quella di Galimberti, i genitori sono iperprotettivi e ansiosi, condizioni che li spingono a una presenza eccessiva a scuola nel tentativo di controllare il percorso dei loro figli. Si tratta di un atteggiamento che mina l’autorità dei docenti e il ruolo della scuola stessa.
  • Meritocrazia soltanto a parole. La tendenza a premiare i risultati mediocri e a non incentivare l’impegno personale, conseguenze anche di una scuola con classi di troppi studenti, porta anche a una meritocrazia che esiste soltanto a parole.

Le possibili soluzioni: basta genitori e registro elettronico

Pur nelle rispettive critiche, Galimberti e Crepet non rinunciano a proporre alcune soluzioni per la scuola. Secondo il filosofo, è centrale la figura del docente: pagati poco ma a vita, gli insegnanti devono tornare a essere carismatici e a comunicare con gli studenti. Non basta vincere un concorso che misura la cultura di un docente: d’altronde insegnare non è un mestiere ma, per Galimberti, passione o disposizione psicologica.

Oltre al ruolo dei docenti, Crepet propone di limitare l’ingresso dei genitori nelle scuole e di conseguenza anche il numero dei colloqui. Ma non è tutto: l’eccessivo controllo esercitato sugli studenti passa anche da alcune pratiche scolastiche, come il registro elettronico. Per il sociologo, è necessario abolirlo e promuovere in questo modo l’autonomia dei ragazzi.

Peraltro, non si tratta neanche di una provocazione. Di recente, proprio una scuola ha deciso di sospendere il registro elettronico con delle motivazioni simili. L’Istituto Comprensivo Barsanti di Firenze intende sfruttare questo esperimento per promuovere un uso più equilibrato della tecnologia a scuola. Che sia l’inizio di un cambiamento verso una scuola più consapevole è ancora presto per dirlo. Ma di certo non fa male pensarlo.

CONDIVIDI L'ARTICOLO

ARGOMENTO

SI È PARLATO DI


Ma chi te lo fa fare di insegnare?

Ma chi te lo fa fare di insegnare

Fare l’insegnante è tutt’altro che semplice, fra complessità burocratiche, onnipresente precariato e rischio di burnout. Per questa ragione, una delle domande che i docenti si sentono rivolgere è “ma chi te lo fa fare?”. La questione non è banale, e anzi si lega alle crescenti difficoltà di un mestiere che dovrebbe consistere nel formare gli studenti, e che invece è sempre più difficile da compiere. Se ormai è molto condivisa…

Grembiuli di colore diverso tra maschi e femmine, una nonna non ci sta e scrive al preside: “Perché mantenere ancora la differenza di colore tra bambini e bambine?”

grembiuli di colore diverso

Il grembiule scolastico è uno dei simboli della scuola primaria: utilizzato da tutti gli alunni, costituisce un vero e proprio segno di riconoscimento. Eppure, anche sul grembiule dibattiti e polemiche, come successo di recente per la lettera di una nonna alla dirigenza della scuola primaria di Binasco, in Provincia di Milano. Secondo la donna, il problema non riguarda tanto il grembiule quanto la distinzione di colori fra le bambine e…

In classe ci sono due alunni non vedenti, tutti i bambini imparano il Braille

alunni non vedenti

Negli ultimi anni abbiamo assistito a una rinnovata sensibilità nei confronti degli studenti con disabilità, che ha anche portato a molte iniziative. Il tema dell’inclusione nelle scuole è considerato oggi uno dei più importanti, tanto che la didattica inclusiva è oggetto di numerosi convegni e progetti. Eppure, è nel contesto della classe che l’inclusione può davvero fare degli importanti passi avanti: è questo il caso di una classe dell’Istituto Comprensivo…

In una scuola di Milano gli studenti valutano i professori: è stata annunciata la “pagella dei docenti”

studenti valutano i professori

Il tema della valutazione è uno dei più importanti in ambito scolastico, ma di solito riguarda soltanto gli studenti, con voti e giudizi che indicano un certo livello di preparazione. Eppure, oggi è altrettanto importante anche la valutazione degli insegnanti, come avviene in un liceo di Milano, in cui è stata introdotta la pagella dei docenti. A compilarla non sarebbero i colleghi, come voleva l’ex Ministro Bianchi, né le graduatorie,…

A scuola si impara facendo, l’impatto della pedagogia attiva di John Dewey

John Dewey

A ottobre ricorre l’anniversario della nascita di John Dewey: anche se il nome forse dirà poco ai più, si tratta di una figura che ha avuto un’influenza enorme sulla pedagogia moderna. Dobbiamo infatti a Dewey il concetto del learning by doing: il nuovo approccio, basato sull’idea che gli studenti imparano meglio facendo, è diventato fondamentale nelle moderne metodologie educative. Vediamo allora l’importanza di John Dewey e del suo concetto di…

Un gruppo di maestre “svuota” una libreria acquistando tutti i libri di narrativa e per bambini in vetrina

gruppo di maestre svuota una libreria

Che la lettura sia importante nello sviluppo dei più giovani e nella vita degli adulti, non è certo un mistero. Tuttavia, gli ultimi anni hanno visto una decadenza lenta ma continua di questa pratica, tanto che oggi 6 italiani su 10 non leggono neanche un libro all’anno. Per questa ragione, ogni iniziativa che riesca a portare le persone a leggere (un po’) di più è sempre gradita. Se a Modena…

A Milano c’è un liceo in cui la filosofia verrà insegnata insieme all’intelligenza artificiale

filosofia verrà insegnata insieme all'intelligenza artificiale

Anno dopo anno, la tecnologia digitale e l’intelligenza artificiale stanno diventando una parte sempre più integrante della nostra società. In particolare, le IA si stanno diffondendo in tutti i settori produttivi e della vita sociale, scuola compresa. Se è vero che il 40% degli insegnanti è favorevole all’intelligenza artificiale a scuola, allo stesso tempo bisogna approcciare questa novità in modo consapevole. Diventa essenziale, insomma, preparare gli studenti alle opportunità e…

Fiorella Mannoia confessa di non essere stata una studentessa modello e lancia un appello agli studenti: “Se non leggete saranno gli altri a pensare per voi”

fiorella mannoia

Il rapporto fra studenti e docenti è sempre stato una parte importante delle dinamiche scolastiche, anche nei momenti di tensione. Ne ha parlato di recente anche Fiorella Mannoia, ospite a “La Fisica dell’Amore” in onda su Rai 2. Nel programma condotto dal docente e influencer Vincenzo Schettini, la cantante ha toccato diversi temi, fra cui il rapporto con gli insegnanti e il ruolo che questi ultimi hanno nella crescita degli…

Se un insegnante dà pochi compiti per casa significa che non vuole bene agli studenti

pochi compiti per casa

Non tutti gli insegnanti meritano di essere seguiti: questo il cuore del discorso tenuto da Nicola Gratteri per l’inaugurazione dell’anno scolastico in una scuola di Casola, in provincia di Napoli. Il procuratore della Repubblica ha parlato agli studenti, mettendoli in guardia da alcuni insegnanti e dai pericoli del web, verso cui è fondamentale mantenere un atteggiamento critico. Con un augurio verso i più giovani, che dalla scuola costruiscono il loro…

La scuola è un luogo di disobbedienza verso sé stessi, dove si forgia l’individuo. In terzo superiore non puoi essere vittima del possibile lavoro causato dalla probabile università

luogo di disobbedienza

Oggi sembra che tutti abbiano un’opinione sul ruolo della scuola ma, allo stesso tempo, in pochi ne sono consapevoli. Da una parte, si sente parlare di educazione come strumento per formare i giovani, mentre dall’altra la scuola emerge come soggetto ormai slegato dalle vere esigenze degli studenti. Nel dibattito sul ruolo della scuola contemporanea si inserisce anche la voce di Edoardo Prati, giovane studente di lettere classiche e influencer. Ospite…

great

Quaderni operativi?

X