Sono sempre di più le scuole che hanno deciso di dedicare del tempo alla mindfulness, la pratica che aiuta a vivere meglio il presente favorendo la consapevolezza e la concentrazione. In effetti, sono tantissimi i benefici della mindfulness a scuola, e non solo per gli studenti ma anche per gli insegnanti. Vediamo allora quali sono, e perché promuovere questa pratica può migliorare il benessere e la gestione dello stress.
Mindfulness a scuola
Pratica che favorisce inclusione e benessere, la mindfulness è in grado di influenzare diversi aspetti della vita scolastica e personale, soprattutto nel caso degli studenti. Infatti, dedicare un po’ di tempo a questa forma di meditazione ha tutta una serie di benefici nel medio e lungo periodo, come:
- miglioramento del rendimento scolastico e dell’attenzione;
- aumento dell’autostima degli studenti;
- migliore gestione degli impulsi e contrasto ai comportamenti violenti;
- migliore gestione delle dinamiche sociali in classe e fuori;
- maggiore consapevolezza della propria personalità.
In un momento storico che vede un aumento dell’ansia e dello stress fra i giovani, allora, la mindfulness diventa una delle soluzioni più efficaci. Grazie alla meditazione praticata a scuola, insieme ai compagni e sotto la supervisione dei docenti, è possibile vivere un percorso di crescita più sano e più consapevole.
un aiuto per i docenti
Quando si parla di mindfulness a scuola, di solito si fa riferimento soltanto agli studenti. D’altronde, abbiamo visto i grandi benefici che questa pratica può apportare nel loro percorso di crescita e in generale nella loro vita. In realtà, la mindfulness permette anche di alleviare lo stress e l’ansia, limitando l’insoddisfazione: in pratica, rappresenta anche un valido aiuto per i docenti.
Bisogna riconoscere come fare l’insegnante sia un lavoro stressante: per molti dovrebbe essere considerato al pari dei mestieri usuranti. Fra difficoltà relazionali, carichi burocratici e problemi didattici, diventa utile praticare una meditazione che aiuti ad affrontare questi ostacoli in modo più consapevole. E peraltro, per insegnare la mindfulness è anche utile praticarla.
A margine, la mindfulness a scuola non è soltanto utile per gli studenti e i docenti, ma lo è anche per i genitori e per il loro rapporto con i figli. Di recente, si è tanto parlato di un’iniziativa di un liceo romano in cui sono stati organizzati corsi di mindfulness proprio per i genitori. Contrariamente alle attese, l’iniziativa ha riscontrato un’adesione straordinaria: chi se lo sarebbe mai aspettato?
I benefici
Comunque la si veda, la mindfulness può apportare enormi benefici alle dinamiche scolastiche, che riguardino gli studenti, i docenti o i genitori. Nel caso degli alunni, poi, il segreto è abituare sin da piccoli i bambini a riservare un momento per sé stessi, per il proprio respiro, per la propria consapevolezza. La scuola primaria, per esempio, costituisce il primo luogo dove gli studenti imparano a capire sé stessi e gli altri.
Da questo punto di vista, è importante trovare un supporto alla didattica che sappia insegnare la mindfulness agli alunni in modo naturale. Questo è tra gli obiettivi di Nel cuore delle parole , edito da CETEM del Gruppo Editoriale ELi e dedicato alle classi quarte e quinte della scuola primaria. All’interno del sussidiario, ci sono diverse sezioni che hanno l’obiettivo di accompagnare gli alunni nella mindfulness, ossia nella pratica di ascoltare il proprio respiro e comprendere se stessi.
NEL CUORE DELLE PAROLE
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In fondo, sono proprio questi i benefici della mindfulness a scuola e, in particolar modo, nella scuola primaria. Aiutare gli studenti a rimanere focalizzati sul loro presente e sul loro benessere permette di affrontare il futuro in modo più consapevole, un vantaggio troppo spesso sottovalutato.