Che gli smartphone e i social media abbiano una grande influenza sui giovani, è ormai fuor di dubbio. Sono in molti a vedere nella tecnologia una risorsa da utilizzare nella formazione dei bambini e dei ragazzi, ma ciò non vuol dire che non si debba essere consapevoli dei loro pericoli. Proprio per questo, una proposta che arriva dagli Stati Uniti è destinata a far discutere: se accolta, sui social media dovrà essere esposta un’avvertenza sui rischi per la salute mentale dei più giovani. Una sorta di “nuoce gravemente alla salute”.
“Nuoce gravemente alla salute”
La proposta non viene da ambienti particolarmente critici delle nuove tecnologie, o dagli allarmisti che vedrebbero nello smartphone un pericolo per i ragazzi. Al contrario, la proposta di apporre un’etichetta sui social media è Vivek Murthy, Surgeon General e massima autorità degli Stati Uniti per quanto riguarda la salute pubblica. In un approfondimento del New York Times , infatti, Murthy è molto chiaro sui rischi dei social media per i più giovani:
Se la proposta del Surgeon General passasse, si tratterebbe di apporre un’etichetta molto simile alla classica dicitura “nuoce gravemente alla salute” che si è soliti trovare sui pacchetti di sigarette. Le sue conclusioni rappresentano una conseguenza diretta del rapporto Social Media and Youth Mental Health , in cui si lancia già un allarme da non prendere alla leggera.
proteggere i più giovani anche dai social media
Sono molte le voci che accusano i genitori di non pensare al bene dei propri figli proprio in relazione all’uso delle nuove tecnologie. Lo psichiatra Paolo Crepet ha spesso puntato il dito contro i genitori che imitano i figli o che non sanno dire loro di no, anche per quanto riguarda smartphone e social media. Eppure, è fondamentale proteggere i propri figli in modo adeguato, come ricorda lo stesso Vivek Murthy:
Se già industrie come quella automobilistica e quella alimentare devono segnalare eventuali rischi per la salute e adottare misure di sicurezza, è il suo ragionamento, perché non possono fare lo stesso anche le grandi compagnie digitali? Da questo punto di vista, l’etichetta di avvertimento sarebbe soltanto un necessario primo passo, ma non l’ultimo.
cosa può fare la scuola?
In attesa che la politica accolga la proposta del Surgeon General degli Stati Uniti, c’è ancora tanto da fare. Il primo luogo di formazione ed educazione è sempre la famiglia, anche per ciò che riguarda le nuove tecnologie, l’uso dello smartphone e i social media. Con genitori più responsabili, insomma, è possibile crescere figli più consapevoli: non si tratta di un traguardo da poco.
Allo stesso tempo, anche la scuola ha un’importanza fondamentale nel processo di maturazione dei più giovani. Da questo punto di vista, è importante capire quali sono i vantaggi e gli svantaggi riguardanti l’uso dello smartphone a scuola. Insieme, scuola e genitori possono davvero fare la differenza nella crescita dei ragazzi: il segreto è, come sempre, quello di sostenere un rapporto equilibrato con la tecnologia, ma la consapevolezza da sola potrebbe anche non bastare. Perché non partire con un’etichetta specifica, allora: d’altronde, se i social media nuociono gravemente alla salute dei giovani, bisognerà pur dirlo. No?