La rivista per la scuola e per la didattica
EDUCAZIONE

Oliviero Ferraris: “Un’ora di educazione sentimentale? Troppo poco. Alunni soli e insicuri, i social hanno sostituito il gruppo di amici”

Una delle funzioni della scuola è quella di indirizzare i giovani verso un futuro che possano plasmare con le proprie mani. Discernimento e consapevolezza sono peraltro fra le qualità che l’istruzione dovrebbe portare i giovani a coltivare. Eppure oggi le ragazze e i ragazzi sono infelici, insicuri e chiusi nella gabbia di una relazione troppo seria per la loro età.

A sostenerlo è la psicoterapeuta Anna Oliverio Ferraris in una recente intervista al Quotidiano Nazionale link esterno. Ma se questi sono i giovani di oggi, quale può essere il ruolo della scuola nel trovare una soluzione? Esiste una soluzione?

Anna Oliverio Ferraris fra psicoterapia e nuova scuola

Psicoterapeuta e professoressa ordinaria di Psicologia dello sviluppo, Anna Oliverio Ferraris ha una produzione scientifica che spazia dallo sviluppo alla famiglia, dalla comunicazione alle dinamiche identitarie, dall’istruzione ai giovani. Proprio su questi ultimi due punti si sono concentrate alcune delle ultime dichiarazioni riguardanti la scuola e gli studenti.

Di recente, infatti, Ferraris è partecipato alla seconda edizione di EducAbility link esterno in qualità di relatrice. La sua conferenza ha avuto come tema la relazione fra insegnanti e alunni e la scuola come luogo di vita, con una particolare attenzione sulle differenze individuali fra gli studenti e sul concetto di autostima. A questo proposito, tratterà della gestione della classe anche la terza edizione di EducAbility, ma con un focus sulle nuove intelligenze artificiali.

L’intervista rilasciata dalla Ferraris al Quotidiano Nazionale parte proprio da qui, ossia dal rapporto fra i giovani e il mondo che li circonda, per andare a indagare le cause di un disagio ormai considerato generazionale. E che ha conseguenze su tutti gli aspetti della loro vita, e non solo.

i problemi dei giovani secondo Ferraris

Il focus dell’intervista ad Anna Oliverio Ferraris riguarda le relazioni sentimentali dei giovani e perché, così spesso, finiscano per diventare delle vere e proprie gabbie. Secondo la psicoterapeuta, la pressione sociale spinge i giovani a chiudersi in rapporti precoci e precocemente seri, che portano poi a relazioni oppressive e impegnative. Ferraris fa un esempio abbastanza esplicativo della tendenza:

Conosco una ragazza di 17 anni che chiama il fidanzato “mio marito”. Ha già pianificato tutto. E lui, che all’inizio era coinvolto e ci credeva, si sente vittima di una persecuzione.

Ma non è tutto qui, perché spesso sono gli stessi genitori ad alimentare questa presunta maturità sentimentale da parte dei giovani. Alle scelte dei genitori si sommano le influenze degli smartphone: da una parte, le relazioni precoci ingabbiano socialmente i ragazzi e le ragazze; dall’altra parte, il costante bombardamento di immagini porta a maggiore insicurezza e al perpetuarsi dei comportamenti possessivi.

Il controllo sul partner come spia di insicurezza: qual è la soluzione?

Per Ferraris, quindi, sono diverse le cause che portano agli atteggiamenti di gelosia e controllo verso il partner. Queste stesse cause portano poi all’isolamento dei giovani che, in apparenza inseriti in contesti sociali sani, non hanno più valvole di sfogo. Se non il rapporto sentimentale, appunto, che diventa l’unico orizzonte di vita. Continua la psicoterapeuta:

Siamo tutti in overdose di sapori forti: la figlia unica è una principessa, il figlio come minimo sa volare. Non ha senso un’ora dedicata all’educazione sentimentale perché occorre un continuo martellamento sul rispetto, la convivenza, l’intelligenza sociale.

Ecco, di fronte ai problemi dei nuovi giovani sono in molti a dire che serva l’educazione sentimentale a scuola. D’altronde, come dicevamo, la scuola è il luogo perfetto per imparare tanto il discernimento quanto la consapevolezza, insieme alla capacità di costruire rapporti sani e di lavorare sulla propria autostima. Solo che non può bastare, e non perché l’educazione sentimentale sia manchevole, tutto l’opposto.

Come ricorda Ferraris, dietro il controllo c’è quasi sempre l’insicurezza, e l’insicurezza non si supera con un’ora a settimana in classe. Nel migliore dei casi, si supera coltivando se stessi in un ambiente che permette di crescere a tutti i livelli e non soltanto con un numero su una pagella.

CONDIVIDI L'ARTICOLO

ARGOMENTO

SI È PARLATO DI


Susanna Tamaro: “A scuola andavo male, le prof mi strappavano i temi in faccia dicendomi che non si capiva nemmeno di cosa parlassi”

Susanna Tamaro a scuola

Vedere crescere i propri figli è una delle più intense emozioni di un genitore: da bambini diventano ragazzi e poi giovani sempre più indipendenti. In questa fase, è naturale che i genitori cerchino di proteggere i figli da tutto ciò che sembra negativo. Eppure, questo atteggiamento spontaneo rischia di sfociare in comportamenti iperprotettivi, che finiscono per fare più danni di quanto non si pensi. Ne parla Susanna Tamaro nel corso…

Mi preoccupa l’intelligenza artificiale a scuola, credo sia pericolosa. Innovazione digitale? Basta, è meglio investire nel pagare la formazione degli insegnanti, anche all’estero

pagare la formazione degli insegnanti

Che l’innovazione tecnologica possa offrire grandi opportunità alla didattica non è certo un mistero. Fra sperimentazioni con l’intelligenza artificiale e dispositivi elettronici come strumento educativo, la scuola sembra ormai avviata verso il futuro. Non tutti sono tuttavia d’accordo. Se infatti è vero che tecnologia e opportunità vanno spesso insieme, allo stesso tempo è bene ricordare quali sono i rischi di un abuso di questi strumenti, a partire dalle intelligenze artificiali….

Bibbia nella primaria? Ok, ma allora anche il Corano

bibbia nella primaria

Roberto Vecchioni ha sempre avuto un legame speciale con il mondo scolastico, e non soltanto perché viene da un passato da docente. Negli anni, il cantautore italiano è rimasto vicino agli studenti, osservando da vicino le loro aspirazioni, i loro sogni e le sfide che affrontano. Di recente, poi, Vecchioni ha condiviso il suo punto di vista sulle necessità degli studenti ma anche sulle nuove linee guida proposte dal ministro…

Un italiano su due parla male, o non parla proprio, una lingua straniera

parlare male una lingua straniera

Oggi più che mai conoscere almeno una lingua straniera è una competenza indispensabile per farsi strada in un mondo sempre più interconnesso. Tuttavia, sebbene la capacità di comprendere e comunicare in diverse lingue apra nuove opportunità, l’Italia sembra rimanere indietro. Secondo un sondaggio condotto da Censuswide per Preply , infatti, un italiano su due parla soltanto la sua lingua madre, e non conosce neanche una lingua straniera. Vediamo qual è…

La musica dovrebbe essere letta e analizzata sui banchi di scuola, con artisti come De André, De Gregori e Dalla studiati durante l’anno scolastico

musica sui banchi di scuola

A scuola si dovrebbero studiare le canzoni di Fabrizio De André e Francesco De Gregori, o ancora di Lucio Dalla. A sostenerlo è Fiorella Mannoia, fra le cantanti italiane più famose in assoluto, durante la rubrica Atupertu di Radio Italia . La chiacchierata fra l’artista e la redazione radiofonica è diventata anche l’occasione per parlare del rapporto con la scuola e per approfondire l’importanza della musica nel proprio percorso di…

Il ministro dell’istruzione: “Le mie abilità logiche derivano dall’aver studiato bene il latino”

abilità logiche

Fra le nuove linee guida di Giuseppe Valditara, una delle più discusse è quella che riguarda il ritorno del latino alla scuola secondaria di primo grado. Alcuni vedono nella proposta una tendenza nostalgica e ideologica, per altri rappresenta un modo per far convivere la tradizione e la modernità nel nostro sistema educativo. Ne parla proprio il Ministro dell’Istruzione e del Merito durante un’intervista a Radio Libertà , occasione per tracciare…

L’idea dell’insegnante per coinvolgere gli alunni: “Riconsegno i compiti in classe con i voti da scoprire come i gratta e vinci”

voti come gratta e vinci

Di fronte ad un presente che cambia continuamente, è naturale che anche la scuola senta il bisogno di andare incontro alle nuove tendenze. Certo, ancora oggi la maggior parte dei docenti utilizza la lezione frontale ma, allo stesso tempo, ci sono insegnanti che provano a coinvolgere i loro studenti. In particolare, di recente si è molto parlato di un metodo innovativo per evitare che la consegna dei compiti diventi un…

Quest’anno nelle scuole superiori si sono iscritti 50.000 studenti in meno: la causa è il calo demografico. A rischio l’editoria e 130mila insegnanti

studenti in meno

Da diversi anni ormai il calo demografico costituisce uno dei problemi dell’Italia, e può portare a conseguenze potenzialmente catastrofiche. Il fenomeno infatti comporta un maggiore numero di anziani a fronte di un minore numero di giovani, con ricadute sull’economia e sulla forza lavoro, ma non solo. Uno degli effetti del calo demografico riguarda anche la scuola, che registra sempre meno studenti iscritti ogni anno. In particolare, per il prossimo anno…

Valditara dovrebbe posare il telefonino e smetterla di riprodurre per la scuola lo schema dell’algoritmo dei social network

algoritmo dei social network

La nuova scuola proposta da Giuseppe Valditara non sembra aver incontrato il favore di buona parte dell’opinione pubblica e del mondo culturale italiano. Il ritorno del latino alla secondaria di primo grado e della Bibbia alla primaria, entrambe iniziative fortemente volute dal Ministro, hanno infatti generato un dibattito acceso tra favorevoli e contrari. Eppure, molte delle voci non criticano tanto i contenuti quanto il metodo. Per esempio secondo Tomaso Montanari,…

E se per combattere il burnout degli insegnanti concedessimo un anno sabbatico ogni cinque di servizio?

burnout degli insegnanti

La classe docente italiana è la più anziana d’Europa e, al tempo stesso, ha una retribuzione fra le più basse considerando la media UE. Si tratta di dati conosciuti ormai da tempo, e che il rapporto Education at a Glance 2024 ha confermato, ma non rappresentano le uniche sfide di un mestiere sempre più complesso. Fra gli insegnanti italiani è infatti sempre più alto il rischio di burnout, ossia il…

Novità Invalsi 2025

X