Patrizia Caprelli ha 69 anni, figlia di due emigranti spoletini, ha vissuto e studiato in Canada, dove è emigrata con i suoi genitori ed è ritornata in Italia, precisamente in Umbria, all’età di 22 anni. Madrelingua inglese, ha svolto una grandissima quantità di ore di conversazione che le hanno consentito, alla fine, di ottenere l’assegnazione in ruolo presso una scuola statale ma solo alla fine della sua carriera. Prima di entrare in ruolo come docente di inglese a Orvieto ha insegnato in molte scuole private.
Una vita da precaria con ambizioni e sogni
Patrizia Caprelli conosce bene le sfide e la fatica dello studio e del lavoro nel mondo dell’insegnamento. Fino al 2021 è stata, infatti, docente precaria. Con il suo gesto vuole dare una sferzata di ottimismo agli studenti, ai quali dedica questa frase: “Alle ragazze e ai ragazzi di oggi – ha aggiunto – dico di essere ambiziosi, in qualche modo di avere fame. Devono desiderare di fare esperienze e crescere e spero che il mio piccolo contributo possa stimolarli in tal senso”.
“Non mi sembra di aver fatto una cosa così speciale”
La docente ha deciso di devolvere ogni anno 1000 euro a due studenti dell’Istituto tecnico superiore Scarpellini di Foligno che si siano distinti per gli ottimi risultati all’esame di maturità. Ha creato una borsa di studio con la sua pensione, ma non le sembra nulla di così straordinario. “Non ho figli, non sono sposata, sentivo di dover fare qualcosa per i miei ragazzi. In fondo non sento l’urgenza di andare in vacanza, d’estate poi ho sempre la pressione bassa. Davvero non mi sembra di aver fatto una cosa così speciale” ha raccontato in un’intervista al Corriere della Sera.
Il desiderio di dare una speranza ad alcuni studenti
La sua pensione non è di una cifra considerevole, ma la borsa di studio che ha deciso di donare agli studenti è di ben 1000 euro. A chi le chiede perché abbia deciso di donare 1000 euro ogni anno lei risponde: “Ho un po’ di risparmi dal passato e non viaggio. In Canada non vado da dieci anni, mi piacerebbe ritornarci, ma non è ancora il momento, posso aspettare”. Secondo lei 500 euro a testa non risolvono la vita, ma indubbiamente spingono e motivano a fare qualcosa per il proprio futuro.
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“Mi piacerebbe essere ricordata per qualcosa”
Patrizia Caprelli non vuole ringraziamenti, il suo gesto non vuole essere un atto di eroismo. Vuole semplicemente fare qualcosa di speciale e importante per i suoi studenti ed essere ricordata per questo. Ha detto: “La verità è che lasciamo questa terra nudi. E poi forse il mio è stato un gesto egocentrico: mi piacerebbe essere ricordata per qualcosa, e questo è un modo di dire a chi non conosco che è stato parte della mia vita”.