La rivista per la scuola e per la didattica
OPINIONI

Per l’influencer Beatrice Valli la scuola per com’è adesso è noiosa e non fa venire voglia di studiare

Di fronte alla domanda “cosa pensi della scuola?”, è lecito attendersi tante risposte diverse da parte di alunni e studenti di tutte le età. Magari alcuni diranno qualche parola di apprezzamento, ma è normale che per molti altri l’istruzione possa diventare ripetitiva, poco stimolante, addirittura noiosa. Un conto è che a dirlo sia uno studente, un altro è che queste parole siano pronunciate da un genitore, che magari ha più di tre milioni di follower. Proprio questo è successo a Beatrice Valli, influencer molto conosciuta sui social media, la cui presa di posizione ha fatto nascere una piccola ma attuale polemica.

“ti capisco, la scuola è noiosa”

Beatrice Valli è una famosa influencer con oltre tre milioni di followers su Instagram e madre di quattro figli. Di recente, la ventinovenne ha condiviso lo screenshot di una conversazione con il figlio più grande, di 11 anni. Come successo a chiunque almeno una volta nella vita, il ragazzino ha scritto alla madre di non aver voglia di studiare né di andare a scuola. Una reazione normale, da un certo punto di vista.

A generare la polemica è stata la risposta della madre. Beatrice Valli ha infatti risposto “Io capisco come ti senti, la scuola è noiosa”, per poi continuare “Però dobbiamo fare il minimo per poter imparare, studiare e impegnarci”. Insomma, l’influencer ha dimostrato di comprendere lo stato d’animo del figlio e ha ammesso che la scuola è noiosa. Non bisogna smettere di impegnarsi, certo, ma la scuola rimane un luogo noioso. La presa di posizione ha portato a diverse critiche da parte dei suoi follower.

“Per com’è adesso la scuola è noiosa”

Al netto della polemica con i suoi follower, la presa di posizione di Beatrice Valli è interessante per diverse ragioni. Innanzitutto, la donna ha terminato da poco più di 10 anni la scuola dell’obbligo, e pertanto ha una memoria molto più vivida rispetto ad altri. In secondo luogo, Valli si trova a spiegare ai figli l’importanza di un impegno costante a scuola, anche quando non si vuole studiare. Ma la presa di posizione più divisiva è quella secondo cui la scuola è noiosa. Su questo punto, anche di fronte alle critiche da parte dei follower, l’influencer non arretra e anzi rimarca:

Sì, è vero. La scuola per come è adesso è noiosa. La scuola, per come è strutturata in molte scuole, con molti docenti, non tutti, è noiosa, è vero. Anche ai miei tempi, non dico bugie. Spero ci sarà un cambiamento. Però bisogna impegnarsi, come con tutte le cose, anche se non ci piacciono, per conoscere.

Beatrice Valli

Valli poi continua, lasciando intendere come essere consapevoli, conoscere e impegnarsi sia probabilmente l’insegnamento principale che la scuola può impartire.

LEGGI ANCHE
L’appello del prof influencer della fisica: “Vedo colleghi insegnanti grigi fuori e dentro, fateci fare corsi di teatro, canto o recitazione”

Storia antica sì, storia antica no

Quella riguardante la funzione e la natura della scuola non è l’unica polemica che ha interessato Beatrice Valli. Di recente, infatti, l’influencer ha criticato l’importanza della storia antica rispetto a quella contemporanea nei programmi scolastici, portando ad una forte polarizzazione tra i follower. Alcuni hanno dato ragione a Valli e preferiscono l’insegnamento della storia contemporanea. Altri hanno invece difeso la storia antica, che non sarebbe noiosa ma anzi permette di comprendere meglio i valori attuali. Il problema è tuttavia un altro.

Beatrice Valli ha ragione, ma non come pensano i suoi follower. L’insegnamento della storia esprime infatti la contrapposizione alla quale i programmi tagliati con l’accetta e le ore ridotte all’osso ci hanno abituati. Storia antica e storia contemporanea sono entrambe importanti ed entrambe permettono agli studenti di sviluppare competenze specifiche.

Il problema è quindi convincersi che l’una vada bene e l’altra no, in una contrapposizione che deve necessariamente vedere un vincitore. Allo stesso tempo, la scuola appare senza dubbio come un luogo più noioso rispetto ad una qualsiasi attività fra amici, anche se in realtà è molto di più. Ciò non vuol dire che non possa svolgere la sua funzione in modo migliore, cercando di stimolare la curiosità e l’indole degli studenti. Forse la posizione di Beatrice Valli non merita una polemica, ma va vista per quello che rappresenta davvero: uno sguardo esterno su un’istituzione che secondo molti riguarda i giovani. Ma che in realtà riguarda tutti.

CONDIVIDI L'ARTICOLO

ARGOMENTO

SI È PARLATO DI


La geografia sta scomparendo dalla scuola, si rischiano generazioni di ignoranti. Il mappamondo è solo un soprammobile

geografia sta scomparendo

Gli ultimi anni hanno visto una progressiva riduzione del ruolo della geografia nel sistema educativo italiano. Se è vero che i programmi scolastici riservano alla materia un ruolo marginale, è altrettanto giusto ricordare quali sono i rischi dovuti alla scomparsa della geografia. Lo fa il docente di Geografia dell’Università di Padova Mauro Varotto, in un’intervista rilasciata al quotidiano la Repubblica . Le sue parole confermano una situazione ormai allarmante: la…

Perché il volume di classe prima di Pepper sta riscuotendo molto successo? L’intervista alle autrici per scoprirlo

classe prima di Pepper

Quando un sussidiario per la scuola primaria riesce a conquistare così tanti insegnanti, viene naturale chiedersi: qual è il segreto del suo successo? Per scoprirlo, abbiamo chiacchierato con le autrici di Pepper e La Scuola nel Parco, ponendo loro una serie di domande su cosa renda questo progetto per i primi tre anni di scuola primaria così speciale. Dalla struttura dei contenuti all’approccio didattico, passando per le strategie di letto-scrittura,…

Un alunno su due non sa leggere le lancette di un orologio

leggere le lancette di un orologio

Che le nuove generazioni siano molto diverse da quelle del passato non è certo un mistero. Eppure, spesso questa differenza si esprime in dettagli che fanno parte della nostra quotidianità, ma che sono destinati a cambiare per sempre. Per esempio, una recente indagine condotta da YouGov ha rilevato che un giovane su due trova difficile leggere un tradizionale orologio analogico, rispetto ad un orologio digitale. Con conseguenze che potrebbero anche…

Se non volete trovarvi male con la matematica in quarta e quinta primaria, adottate Nel Cuore dei Saperi. Per le maestre “è il migliore”

matematica nella scuola primaria

Cosa cerca un insegnante da un libro di matematica nella scuola primaria? Una grande presenza di attività pratiche, esercizi e problemi che coinvolgano gli studenti e li aiutino a comprendere i concetti matematici in modo interattivo, autentico, concreto. Dei compiti di realtà e contenuti didattici vicini alla vita quotidiana dei bambini e dei ragazzi, che rendano la matematica qualcosa di non irraggiungibile e astratta, come invece molto spesso accade. E…

Carta e penna tornano protagonisti, gli studenti di una scuola scrivono lettere a mano e vanno alle Poste per spedirle come una volta

studenti di una scuola scrivono lettere a mano

Sostituita da tastiere e touchscreen, computer e applicazioni digitali, la scrittura a mano sta lentamente scomparendo. Proprio come avviene con il corsivo, anche la pratica della scrittura manuale viene impiegata sempre meno sia nella vita quotidiana sia a scuola. Pertanto, sono da accogliere con entusiasmo iniziative il cui obiettivo è riscoprire il valore di questa pratica. Un esempio concreto arriva da una scuola primaria di Terme Vigliatore, in provincia di…

Quando Topolino era in latino

Topolino era in latino

Immaginate di aprire un fumetto Disney e leggere nella nuvoletta di Topolino: “Aspice, usitatum automatum temporis emi!” – “Guarda, ho acquistato una macchina del tempo di seconda mano”. Subito dopo, l’interlocutore ribatte: “Nil quidem! Vetus enim televisificum instrumentum inerat” – “No, c’era solo questo vecchio televisore”. Siamo abituati a vedere le avventure dei personaggi disneyani raccontate in ogni lingua del mondo, ma pensare di trovarle narrate in latino è qualcosa…

Pepper e la Scuola nel Parco è la novità più interessante per i primi tre anni di scuola primaria

Pepper e la Scuola nel Parco

Per il primo ciclo della scuola primaria, arriva un progetto educativo innovativo che offre ai bambini un percorso di apprendimento coinvolgente e ben organizzato. Si tratta di Pepper e la Scuola nel Parco, che segue un metodo chiaro e progressivo, puntando a sviluppare la comprensione, il ragionamento e il pensiero critico, con la narrazione e il gioco come strumenti principali. Le attività pratiche, la riflessione sulla lingua e gli interventi…

Ora è definitivo, la legge sulle competenze non cognitive e trasversali a scuola è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale

legge sulle competenze non cognitive

Le competenze non cognitive rappresentano una parte importante del dibattito contemporaneo sull’educazione. Alla base di questa tendenza c’è la consapevolezza che la scuola non può limitarsi a trasmettere soltanto nozioni. Al contrario, deve anche insegnare agli studenti le cosiddette life skills, ossia competenze come il problem solving, il pensiero critico e la gestione dello stress. A confermare la nuova direzione c’è anche una legge di recente pubblicata in Gazzetta Ufficiale,…

In una scuola italiana è stata introdotta l’ora di uncinetto, per insegnare agli alunni a socializzare immersi in una sana lentezza

ora di uncinetto

In un mondo contemporaneo in cui la tecnologia è sempre più diffusa, è naturale che anche la scuola debba adattarsi e andare incontro al cambiamento. L’uso degli smartphone, lo studio dell’informatica, il ricorso all’intelligenza artificiale sono ormai strumenti quotidiani e lo saranno maggiormente in futuro. Eppure, anche alcune pratiche del passato possono trovare un posto fra le moderne iniziative educative. Questo è in particolare il caso dell’istituto comprensivo di Cerro…

Il sussidiario delle maestre Laura e Flavia, le maestre delle parole, conquista le scuole italiane: “Un doppio finale per insegnare l’empatia”

sussidiario delle maestre

Si chiama Nel Cuore delle Parole ed è il nuovo sussidiario delle letture per la scuola primaria, edito da Cetem del Gruppo Editoriale ELi. Già utilizzato da oltre 50.000 bambini, ha ricevuto ottimi riscontri da parte degli insegnanti che lo hanno scelto per le loro classi. Un risultato che non stupisce, visto il successo già ottenuto dai precedenti progetti editoriali firmati dal team autoriale Stano e Zampighi, entrambe insegnanti di…

80€ in regalo per te!

X