Dopo che sono stati presentati agli alunni tutti i fonemi e si sono affrontati i suoni omofoni non omografi (QU/CQU/CU), i digrammi (GN/GL/SC) e i gruppi consonantici complessi si possono proporre attività specifiche relative alle principali convenzioni ortografiche. È la fase ortografica e lessicale dell’apprendimento della scrittura. I raddoppiamenti, l’accento, l’apostrofo sono strettamente inerenti la comprensione lessicale della parola.
Il bambino deve imparare che per scrivere in modo corretto deve conoscere sì le diverse sillabe che compongono una parola, ma, soprattutto nella scrittura spontanea, deve avere presente il significato della parola. Questo passaggio è fondamentale per poter superare le difficoltà ortografiche che sono legate alla comprensione lessicale e semantica.
Se dico “palla” sicuramente un alunno che ormai conosce tutti le sillabe è in grado di scrivere correttamente le sillabe che compongono la parola. La difficoltà è il riconoscimento della “doppia”, che non è solo una questione di percezione uditiva e di corretta pronuncia della parola. Il bambino deve giungere a una metaconoscenza: deve cioè arrivare ad associare “quell’oggetto sferico con cui gioca” alla parola “palla” che si scrive “palla”; mentre quell’oggetto che si usa per scavare è la “pala” e si scrive “pala”.
La stessa indicazione vale per il corretto uso dell’apostrofo. Nella scrittura di “luna” e “l’una”, di “loro” e “l’oro” si utilizzano gli stessi grafemi. Che cosa ci fa capire che si intendono due parole di significato diverso? Il contesto in cui queste parole sono inserite. Ecco dunque che occorre una conoscenza semantica e lessicale per evitare l’errore.
LA DIVISIONE IN SILLABE
La divisione in sillabe non dovrebbe rappresentare una difficoltà se i bambini fin dall’inizio del percorso dell’apprendimento della letto-scrittura sono stati abituati a dividere le parole più semplici aiutandosi con il battito delle mani. Quell’esercizio, che era fondamentale per individuare i suoni che componevano le parole, faciliterà la divisione in sillabe di parole più complesse.
IMPARARE FACENDO
Per aiutare gli alunni a giungere a padroneggiare le parole dal punto di vista lessicale e semantico si possono fare alcuni “giochi”.
DOPPIE
Mostrare oggetti o foto di oggetti il cui nome è scritto/non è scritto con la doppia, per esempio: cane – canne; far scrivere la parola nella sua globalità anche due volte senza sottolineare il suono della parola, cioè senza sottolineare troppo la presenza della consonante doppia. Fare ascoltare ai bambini le parole “cane – canne” e chiedere loro di chiudere gli occhi, di pensare all’immagine e poi di scrivere. Solo dopo aver fatto questi esercizi, sottolineare la presenza della consonante doppia e dunque la pronuncia della parola. Per comprendere il raddoppiamento occorre saper dividere correttamente in sillabe le parole (CVC CV).
APOSTROFO
Proporre il “gioco delle caratteristiche”. Pronunciare, per esempio, la parola “loro”, in una frase: Gli gnomi trovano l’oro nella grotta. Chiedere ai bambini di spiegare che cos’è l’oro. Ora sanno di che cosa si sta parlando. Chiedere com’è l’oro. Splendente. Allora si potrà dire Gli gnomi trovano LO SPLENDENTE ORO nella grotta. Si sarà dimostrato così semanticamente quale parola “L O R O” si intendeva. A questo punto proporre la frase: Gli gnomi por tano le “loro” lanterne. Chiedere di spiegare che cosa vuol dire quel “L O R O”. Non si può anteporre una caratteristica, quindi vuol dire che si intende la parola LORO.
IL GRILLO E LA LUNA
Scopri il nuovo sussidiario del primo ciclo della scuola primaria del Gruppo di Ricerca e Sperimentazione Didattica
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
Riconoscimento delle più semplici categorie grammaticali: classificare le parole, individuare le principali categorie grammaticali:
- nome;
- verbo;
- aggettivo qualificativo.
GRAMMATICA FUNZIONALE
Riflettere sulla lingua vuol dire capire come funziona la nostra lingua, cioè sapere qual è la funzione delle varie parole all’interno della frase, come si costruisce una frase che sia esauriente del concetto che vogliamo trasmettere.
Grammatica esplicita
Solo in seguito verrà la collocazione delle parole nelle categorie grammaticali, il cui riconoscimento deve essere sempre basato sull’individuazione della funzione che le parole svolgono all’interno della frase:
- i nomi indicano le persone, gli animali, le cose;
- i verbi indicano le azioni svolte dalle persone, dagli animali o dalle cose;
- gli aggettivi qualificativi indicano le qualità che caratterizzano le persone, gli animali, le cose.
È importante che il bambino scopra già da questo primo approccio con le categorie grammaticali l’importanza delle concordanze morfologiche e la coniugazione del verbo. Per favorire questa scoperta l’insegnante può procedere con la presentazione di frasi che non sono corrette dal punto di vista morfosintattico. I bambini si accorgeranno subito dell’errore e saranno indotti a correggerlo ricavando così la regola grammaticale.
Alcuni esempi. I bambini gioca in giardino. Gli alunni sottolineeranno subito l’errore e l’insegnante potrà indurre alla correzione centrando l’attenzione sul verbo gioca (chi gioca? I bambini o un bambino?) oppure sul nome i bambini (che cosa fanno? Gioca? O giocano?).
GRAMMATICA VALENZIALE
Un altro passo importante è quello di iniziare a far capire ai bambini l’importanza del verbo, che rappresenta la centralità della frase e per questo ha bisogno di essere accompagnato da tutti “gli argomenti” che servono per esaurire la completezza del suo significato. Insegnare agli alunni a scrivere autonomamente frasi che rappresentino in modo chiaro una situazione.
Per esempio: parte. Se si scrive solo questo verbo si fa capire quale azione avviene, ma non si sa chi parte e da dove oppure per dove. Per questo bisogna completare la frase: Gigi parte per Napoli. Comprendere questa struttura grammaticale sarà utilissimo per imparare a esporre il proprio pensiero in modo completo ed esauriente.
SCARICA KIT RIFLESSIONE SULLA LINGUA 1