Gli studenti fanno sempre più fatica con lo studio della lingua italiana. In particolare, diversi studi hanno dimostrato un peggioramento progressivo della capacità di scrittura nella lingua italiana da parte degli studenti universitari e non solo. La soluzione? Riprendere lo studio del latino nelle medie (scuola secondaria di primo grado). Questa sarebbe la nuova proposta per molti professori. Andiamo a vedere perché il latino dovrebbe essere importante per lo studio dell’italiano.
IL LATINO PER IMPARARE A STUDIARE
Diverse figure letterarie e politiche italiane si sono fatte notare in passato per aver portato avanti la promozione dell’importanza dello studio del latino. Tra queste spicca Antonio Gramsci, il quale affermava l’importanza dello studio del latino non tanto per imparare la lingua, ma per imparare a studiare.
Cosa voleva dire Gramsci con queste parole? L’idea di base è che il latino si presenta come una lingua “plastica”, che permette l’insegnamento di determinate regole di fondamentale importanza. Tra queste troviamo la struttura morfosintattica, la concordanza dei tempi verbali e la consecutio temporum.
Facciamo una piccola metafora per capire meglio l’importanza del latino. Possiamo vedere il latino un po’ come lo scheletro dell’italiano e senza la sua conoscenza diventa difficile sapersi districare tra le complesse regole della grammatica italiana.
IL RITORNO DEL LATINO ALLE MEDIE
C’è chi propone una soluzione interessante al problema del progressivo impoverimento della lingua italiana. La proposta sarebbe il ritorno dell’insegnamento del latino alle medie. L’ingresso alla scuola secondaria coincide con l’inizio dell’apprendimento delle basi della scrittura corretta. Eliminare lo studio di una lingua così importante come il latino non può che risultare nell’impoverimento della lingua italiana.
Per questo motivo è importante riprendere lo studio del latino proprio negli anni della scuola media. Farlo più avanti, quando le fondamenta della conoscenza della lingua italiana sono già state costruite da tempo, è poco efficace.
Rivista linguistica in latino per Fine Primaria e Medie
Il greco e il latino vengono ancora considerate come lingue morte al giorno d’oggi. Ma la realtà è che sono vive e vegete nell’italiano come in molte altre lingue moderne. Non riconoscerne il reale valore didattico e non solo conoscitivo sarebbe un vero errore.
E tu credi sia importante reintrodurre il latino alle medie? Condividi il contenuto e scorri verso il basso per scoprire altre interessanti notizie.
Pensare di risolvere il problema della misconoscenza della grammatica italiana ripristinando il latino è come pensare di risolvere la cirrosi epatica bevendo Varnelli. Io alle elementari solevo fare analisi logica e grammaticale ed imparare poesie a memoria (elemento fondamentale in età giovanile). Alle medie stessa cosa. Ci sono brani dei Promessi Sposi e della Divina Commedia che ancora ricordo. Il tutto condito da un costante e reiterato studio della grammatica. Il problema è che le elementari ad oggi sono le vecchie scuole materne. E le medie sono le vecchie elementari. I livelli sono drammaticamente bassi. E non credo si sia ancora raschiato il fondo. Ergo, non curiamoci del latino (bellissimo per carità). Non è il latino il balsamo per l’attuale analfabetismo imperante. È lo studio della grammatica e della letteratura italiana. E apritelo un libro, ragazzi!! Che mica morde!
Pienamente d’accordo con questa analisi precisa e approfondita della nostra scuola….
finché non saremo capaci di capire come appassionare i ragazzi possiamo ripristinare tutto il passato che vogliamo ma il fuoco della passione va passato soltanto e quindi prima siamo noi a dover vivere la cultura e la lingua, l’arte classica e le buone maniere.
È completamente inutile ormai, soprattutto quando abbiamo l’analfabetismo funzionale che incalza. Bisogna potenziare l’italiano e la comprensione del testo, se proprio avanza tempo allora essenziale è l’inglese. Il latino può essere uno studio d’élite eventualmente l’ultimo anno di liceo classico, un’infarinatura giusto per non perderlo… ma adesso le emergenze sono ben altre. E in ogni caso è avvilente vedere giornalisti e professionisti impiegare un italiano sempre più povero, quando non scorretto (parliamo del “gli” per dire “a lei”, per favore…) e preoccuparci del latino. La scuola ormai è diventata incapace di formare davvero, il latino è l’ultimo dei nostri problemi.
Sarebbe bello ma bisognerebbe trovare una metodologia che renda attrattiva la materia.
Io posso solo ringraziare la mia prof di lettere delle medie per averci dato un’ infarinatura di latino, mi è stato utile
Me lo insegnarono alle medie, in via sperimentale, chi non riusciva a stare al passo, veniva messo fuori dal gruppo. Partimmo in 28 in prima, approdammo in 7 in terza. Mole di lavoro raddoppiata, dato che nelle stesse ore, gli altri apprendevano grammatica italiana: noi dovevamo assimilare quei contenuti, quelli di grammatica latina in classe, più esercizi a casa (grammatica italiana più grammatica latina)… Ricordo la fine dei varietà del Bagaglino mentre io finivo ancora gli esercizi. L’ho talmente detestato che ho scelto di proposito un liceo senza lo studio del latino….
Poi ho scelto Lettere Moderne… Esame di Latino al primo anno… Praticamente la madre delle bestie nere… Otto mesi sotto la guida di un sergente spietato. Ma il mio modo di esprimere ciò che sentivo, di guardare, verificare e ricercare è cambiato solo da quel momento.
Come TUTTE le discipline, va posto il seme del piacere, della ricerca, della scoperta: mi fa stare bene.. Ne voglio ancora!!!
Il latino si studia alle scuole superiori. Per scrivere bene in italiano bisogna tornare a dare importanza a lettura e scrittura con una didattica adeguata (oggi troppi insegnano senza avere acquisito un’opportuna metodologia didattica)
sono pienamente d’accordo, non è aggiungendo una materia così complessa come il latino che si aiuta a migliorare l’italiano. Bisogna dare la giusta importanza alla lettura e all’ortografia fin dalla scuola primaria con insegnanti validi e preparati.
Le scuole Primarie ai confronti internazionali dimostrano di essere ancora formative, il problema nasce nella scuola Secondaria di primo grado dove scompare l’uniarieta’ della proposta formativa e spesso non si ha condivisione sugli obiettivi formativi, le modalità valutative etc.
Sono insegnante di lettere,proporre il latino nella scuola primaria di secondo grado a me sembra una cosa ardua.Io ho fatto latino per scelta quando frequentavo le medie. I ragazzi di oggi non hanno molta voglia di apprendere,dovrebbe esserci già una chiara esperienza della derivazione della lingua italiana. Incontrano difficoltà nell’ortografia,morfologia,analisi logica e del periodo.Io sono appassionata della nostra lingua madre ma credo che per i ragazzi di oggi attratti continuamente dalle nuove tecnologie ,giochi che possono fare con il telefono che non mollano mai sia impossibile.
E chi dovrebbe insegnarlo il latino alle medie? Sarebbero necessari ancora più precari di quelli che già ci sono? O dovrebbero fare delle ore aggiuntive i docenti di ruolo? Finché non cominceranno a stabilizzare tutti i docenti precari che insegnano nella scuola pubblica, non ci sono neanche abbastanza insegnanti per garantire gli insegnamenti curricolari, figuriamoci ce ne possono essere abbastanza per ampliare l’offerta formativa o per introdurre una materia curricolare in più. Senza assumere gli insegnanti che vi insegnano, la scuola non può funzionare bene , c’è poco da fare
Sarebbe il caso, anche per aiutare nelle lingue straniere. Avrei fatto molto meno fatica ad entrare nella logica della lingua tedesca, alle superiori, se alle medie avessi avuto almeno una infarinatura di latino.
Possiamo ripristinare il Latino alle medie, ma servono nuovi modi di appassionare le/gli student* alla lingua (anche quella italiana) e alla grammatica.
Trovo stimolante l’idea. Ho una certa età e rimpiango non aver potuto continuare negli studi. Auguro alle nuove generazioni possano avere dei governanti intelligenti che lascino loro una scuola che formi, istruisca e formi giovani uomini e donne per il futuro.