Molto spesso guardiamo agli insegnanti come a delle figure il cui compito è soltanto quello di trasmettere delle nozioni, ma in realtà il loro ruolo è molto più importante. Spesso basta cambiare il proprio approccio nei confronti degli alunni, o anche partire dalle parole giuste. Lungi dall’essere soltanto sequenze di suoni e lettere, le parole giuste possono fare la differenza nel percorso e nella crescita degli studenti, ma anche mostrare qual è il vero ruolo degli insegnanti nella loro vita.
Educare con l’esempio, educare con le parole
Nell’introduzione abbiamo parlato del potere delle parole nella crescita degli studenti, soprattutto quando a pronunciarle è un insegnante consapevole. In realtà, sono due le vie per cui passa l’educazione:
- Da una parte, c’è l’esempio. Non si parla soltanto di “fare un esempio” o “essere d’esempio” con comportamenti adeguati nelle situazioni del quotidiano. Al contrario, educare mediante l’esempio vuol dire essere autentici e mettersi continuamente in gioco, così da arrivare davvero ai bambini.
- Dall’altra parte, ci sono le parole. Quelle di un insegnante hanno un enorme potere sul percorso di crescita degli studenti: una parola giusta può indirizzarli sulla via del futuro, ma una parola sbagliata può distruggere tutta la strada fino a quel momento.
Gli insegnanti devono essere consapevoli delle potenzialità contenute negli esempi e nelle parole. Da un lato, mettersi in discussione consente di autoeducarsi prima di educare gli altri, e durante; dall’altro, conoscere il potere delle proprie parole è il primo passo per utilizzarle con saggezza.
La missione dell’insegnante
Così come le parole dell’insegnante hanno un grande potere sugli studenti, la stessa figura dell’insegnante è fondamentale nel loro percorso di vita. Fare l’insegnante è un mestiere, certo, e come tale richiede professionalità e preparazione. Ma essere un insegnante vuol dire crescere insieme ai propri alunni, riuscire ad affrontare le proprie paure e trovare la forza di cambiare, se necessario.
Per questa ragione, dedicarsi all’insegnamento è come una missione: consente di mettersi in discussione e di ritrovare se stessi nei propri studenti, dei quali si diventa guide. I due pilastri che abbiamo visto prima, l’esempio e le parole, diventano qui fondamentali per un insegnamento di qualità, ma costituiscono soltanto una base solida per il lavoro dell’insegnante. Il suo compito non è soltanto quello di trasmettere delle nozioni ma, oltre a questo, è quello di entrare con rispetto nel mondo interiore di un bambino per aiutarlo a sbocciare. Un maestro di vita, insomma.
Insegnante maestro di vita, con le parole giuste
E proprio di maestro di vita parla anche Vincenzo Schettini, l’insegnante di fisica che ha fatto appassionare migliaia di follower alla sua materia. Secondo il docente, limitarsi a trasmettere delle nozioni non permette di entrare in sintonia con l’interiorità degli studenti, di incuriosirli e ispirarli. Si tratta di un mero compitino da una parte e dall’altra, una tendenza che rappresenta l’opposto di un ambiente positivo e stimolante. In fondo, si ritrovano le stesse preoccupazioni nel giovane studente Edoardo Prati, che ogni giorno appassiona i suoi follower con la letteratura. Non ha senso insegnare soltanto per prendere lo stipendio: quello dell’insegnante non è un mestiere come gli altri, lo abbiamo visto, ma un ruolo che vive della passione di chi lo esercita.
Attraverso l’esempio e, soprattutto, con le parole giuste un insegnante può fare la differenza nella vita dei suoi alunni, aiutandoli a crescere. E non solo dal punto di vista intellettuale, ma anche da quello emotivo e sociale. Dire “se non riesci a capire fammi la stessa domanda, più e più volte, perché vuol dire che non ho spiegato bene” sembra quasi banale, ma non lo è. Vuol dire infatti trasmettere una lezione che va oltre le semplici parole, vuol dire: siamo qui insieme, faremo questo percorso insieme.