Quando utilizzare some e quando invece any oppure every sembra un vero rompicapo per alcuni studenti nella scuola secondaria di primo grado e ancora in quella di secondo grado. L’esperienza, dentro e fuori le mura della scuola, insegna che l’uso improprio di questi due termini, se non corretto in tempo, può continuare ad essere un errore corrente anche nel parlato (e nello scritto) di giovani e adulti che si esprimono in inglese in modo fluente ed appropriato.
Talvolta si ha la sensazione che il parlante abbia accettato che per lui sia impossibile distinguere correttamente some, any e every e sia rassegnato ad utilizzarli in modo piuttosto casuale, quasi seguendo un istinto piuttosto che applicando una chiara regola grammaticale della lingua inglese. È quindi importante riuscire a far sì che gli studenti, quando sono ancora nella fase di apprendimento delle regole fondamentali della grammatica, comprendano l’uso e sappiano applicare in modo corretto some, any ed every.
Un’analisi contrastiva del modo in cui l’italiano e l’inglese esprimono l’idea di quantità non definite sembra aiutare a spiegare perché sia così frequente tra gli studenti incontrare delle difficoltà, forse non tanto nella comprensione della regola quanto nella sua applicazione.
Apprendere una lingua straniera richiede infatti lo sviluppo della capacità di adattamento ad un sistema linguistico diverso da quello della lingua madre. Perché questa abilità sia acquisita è importante il ruolo che il docente svolge quando propone agli studenti riflessioni sul funzionamento della lingua oggetto di studio.
La necessità di arrivare ad acquisire piena padronanza con il nuovo sistema linguistico spiega perché gli studenti delle scuole superiori, in particolar modo durante il biennio, possono ancora incontrare delle difficoltà, per esempio, quando si confrontano con l’uso di due termini che esprimono lo stesso significato e per il cui utilizzo non è possibile individuare un corrispettivo analogo nella lingua madre.
È il caso dei quantificatori some, any e every che si utilizzano per parlare di quantità non definite e che rispondono ad una logica diversa da quella seguita dai loro corrispettivi in italiano.
La difficoltà nel trasmettere agli studenti l’uso corretto dei due termini sta quindi nel fatto che essi tendono spesso a confonderli, finendo per considerarli interscambiabili o per abolire l’uso dell’uno a favore dell’altro, quando intendono indicare una quantità non definita. Sarà allora necessario per l’insegnante evidenziare che si tratta di due parole che veicolano lo stesso significato ma che si usano in contesti grammaticali diversi.
Un ottimo strumento per il ripasso, sia per la secondaria di primo grado che per il biennio della scuola superiore, è il primo volume di Catch Up With English!
Il testo dedica alcune pagine all’argomento con una spiegazione chiara e semplice che introduce prima l’utilizzo di some ed any e poi quello di no ed every. Agli esercizi, che permettono di applicare la regola procedendo per gradi, fa seguito una mappa concettuale molto utile che semplifica le distinzioni tra i diversi usi dei termini e che potrebbe rivelarsi quindi di grande aiuto nel chiarire le idee agli studenti.
Prima di soffermarsi sui casi in cui si utilizza some e su quelli in cui è necessario usare any l’insegnante troverà più opportuno chiarire la differenza tra i sostantivi numerabile e non numerabili, nella consapevolezza che è spesso l’incapacità di distinguere countable e uncountable nouns ad indurre gli studenti in errore quando devono associare un quantitativo ad un sostantivo. Solo allora sarà possibile procedere prima con il chiarire i diversi usi di some e di any e poi sui casi in cui si utilizza every.