La matematica studia e organizza molteplici aspetti della realtà: la numerosità, le caratteristiche delle figure, i rapporti tra le grandezze, le relazioni tra i fatti, la codificazione dei dati… l’elenco sarebbe troppo lungo e non sarebbe mai completo.
Nella Scuola Primaria questi aspetti della matematica sono declinati nella programmazione annuale in “settori” ben distinti anche se nella realtà essi sono sempre, o almeno spesso, interconnessi. Per questo generalmente agli alunni si presentano alcune macro aree: numeri, spazio e figure, misure, relazioni, dati e previsioni.
I libri di testo mantengono questa settorialità e gli argomenti afferenti alle macro aree vengono trattati in modo distinto e, di conseguenza, presentati e analizzati in classe in momenti differenti. Se pure questa divisione risulta necessaria quando è importante soffermarsi sull’acquisizione di determinate conoscenze e abilità, è altrettanto importante che l’insegnante tenga sempre presente che tutte queste macro aree sono strettamente in relazione tra di loro. Che senso avrebbe, ad esempio, parlare di misura senza utilizzare i numeri?
Nel libro di testo queste macro aree, pur mantenendo la propria specificità, si intrecciano, invitando il bambino a vedere gli aspetti matematici della realtà in tutte le loro interrelazioni. In questo modo la matematica diventa una scoperta e non rimane relegata a mero esercizio.
SPAZIO E FIGURE
Anche durante il secondo anno della Scuola Primaria il bambino si relaziona sempre all’ambiente esterno e impara a conoscerne forme e regole attraverso il gioco e l’esperienza sensoriale. Pian piano riuscirà a compiere astrazioni quasi in modo automatico e costruirsi una rappresentazione mentale dello spazio, degli oggetti e delle forme che stanno nella realtà circostante. Ma allora, qual è il compito della scuola? Guidare ancor prima che insegnare.
È necessario che l’insegnante guidi il bambino in ogni sua scoperta portandolo a riflettere e approfondire conoscenze anche già possedute. La verbalizzazione delle esperienze fatte è un mezzo fondamentale per comprendere concetti che, a volte, possono apparire piuttosto complessi. Se, per esempio, si dice agli alunni che un corpo in movimento nello spazio non cambia la sua forma, probabilmente non verrà capito di che cosa si sta parlando, ma se la stessa cosa viene fatta sperimentare, su loro stessi o sugli oggetti, sicuramente verrà compreso il concetto con molta facilità, soprattutto se si chiede di riflettere su ciò che è stato fatto e di raccontarlo.
Nella maggior parte dei casi il concetto non necessita di spiegazioni: è il bambino che “spiega che cosa succede”.
Anche per questi aspetti della matematica occorre partire dal concreto. In questa Nell’unità di apprendimento da scaricare a fondo articolo, è presentato lo sviluppo di alcuni solidi da far realizzare agli alunni. Poiché il solido disegnato su un piano deve essere rappresentato in prospettiva, spesso questo crea difficoltà a quei bambini che non riescono a passare da una figura in 2D a una in 3D. Anche in questo caso, quindi, la manipolazione e il lavoro “concreto” aiutano i bambini a concettualizzare e a “vedere con gli occhi della mente”.
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MISURA
Lo studio delle misure parte dalla necessità di un’unità di misura uguale per tutti, per giungere alla conoscenza delle unità di misura convenzionali. A questa età i bambini sono generalmente capaci di compiere confronti tra misure. Usano termini come: più lungo, più corto, più pesante… Non sempre, però, sono in grado di comprendere compiutamente il concetto di unità di misura. Sarà necessario perciò che, prima di presentare il sistema metrico decimale, gli alunni si esercitino a lungo misurando lunghezze, pesi e capacità con misure arbitrarie, abituandosi a compilare tabelle e a confrontare i risultati ottenuti con i diversi campioni.
Le proposte di lavoro devono prendere spunto da situazione quotidiane che siano familiari per l’alunno. Tuttavia, è ovvio che in classe non sempre si possono ricostruire operativamente tutti i passaggi proposti. Sarà compito dell’insegnante, forte anche dell’esperienza e della conoscenza del gruppo classe, strutturare un percorso che preveda l’alternanza di momenti operativi e momenti di astrazione. Sarà comunque fondamentale sollecitare nei bambini un atteggiamento di curiosità nei confronti della realtà che li circonda per coglierne gli aspetti geometrici e di misura.
RELAZIONI, DATI E PREVISIONI
Il percorso proposto per la classe seconda si pone l’obiettivo di aiutare il bambino a imparare a esplorare la realtà in modo organico, per dare un ordine logico alla realtà circostante. Molto utile per questo lavoro è l’utilizzo di materiali di recupero. Restando fedele al principio che si deve partire sempre dal concreto, l’insegnante può utilizzare oggetti che trova in classe o che i bambini portano da casa per formare degli insiemi. Ciò permetterà di indurre gli alunni a trovare dei criteri possibili per classificare un insieme.
Con i suggerimenti dell’insegnante, gli alunni passeranno dall’usare criteri riferiti quasi esclusivamente alla forma o al colore a criteri diversi, come l’uso che si fa egli oggetti o il materiale con cui sono costruiti. Inoltre, impareranno l’importanza e l’uso del non, di e, di o.
In questo link è presente una Unità di Apprendimento che collega alcuni aspetti della matematica e li relaziona alla realtà degli allievi: Lo spazio, la misura, le relazioni e noi. Come per l’Unità di Apprendimento relativa ai numeri, anche questa UA può essere svolta in qualsiasi momento dell’anno: sarà un mezzo per collegare in una visione unitaria alcuni aspetti della matematica o a essa collegati.