Il Ministero dell’Istruzione e del Merito rivolge la sua attenzione agli studenti dotati di un potenziale cognitivo fuori dall’ordinario, i quali, per le loro indiscusse capacità, necessiterebbero di un apprendimento speciale. Questi alunni hanno necessità di piani di studio che si adattino alla loro straordinaria intelligenza e al talento di cui sono dotati, ma anche alla intrinseca fragilità che spesso li porta a isolarsi dagli altri. In Italia, si stima che gli studenti plusdotati, ovvero che abbiano capacità di apprendimento e curiosità intellettuale più sviluppate della media, siano per circa l’8%.
Il processo di apprendimento prevede tantissime variabili che si adattano alle specificità degli alunni, tanto per ciò che riguarda le loro lacune, quanto per le eccellenze che vantano un’intelligenza fuori dall’ordinario. Gli alunni plusdotati e ad alto potenziale hanno un quoziente intellettivo superiore alla media, che spesso svetta oltre i 130 punti di QI. Questi studenti hanno caratteristiche molto particolari e non vanno confusi con coloro che si dimostrano particolarmente portati per lo studio.
Come è possibile riconoscere uno studente plusdotato?
Un accertamento ufficiale comporta che l’alunno si sottoponga a specifici test, tuttavia anche gli insegnanti, durante il lavoro in classe, possono cogliere alcuni importanti indizi, quali un’ottima capacità di memoria, la tendenza a formulare domande che possono sembrare molto particolari e spiccate doti di osservazione.
Avere un’intelligenza così elastica e profonda può tuttavia associarsi a un riflesso comportamentale di isolamento rispetto agli altri. Gli alunni plusdotati, a volte, hanno la tendenza a nascondere le loro doti speciali o a reagire al contesto scolastico con comportamenti inappropriati.
L’insegnante di matematica Valentina Durante, in un articolo su Repubblica , racconta la sua esperienza con uno studente cosiddetto gifted che, una volta entrato nella sua classe, ha dimostrato, in determinate materie, di saperne anche più dei docenti stessi. Accettare questa condizione, per un insegnante, non è sempre facile.
Il caso riferisce al liceo Morgagni di Roma, scuola in cui insegna la professoressa Durante, che dispone di classi sperimentali con numero limitato di studenti. Le lezioni e i test di verifica si svolgono senza voti, e raccolgono i ragazzi in base a quello che è il loro livello personale.
In questo modo gli studenti plusdotati possono confrontarsi con altri coetanei a loro simili, per esprimersi al meglio e trarre stimolo dalla vicinanza ad altri dotati dello stesso dono. L’esperimento dimostra effetti positivi che incoraggiano a proseguire lungo lo stesso percorso anche in futuro.