La rivista per la scuola e per la didattica
MUSICA

Studio della musica. «Alunni ‘ingozzati’ da 13 materie, ma tutti dovrebbero saper leggere uno spartito»

Il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi ha sottolineato l’importanza dello studio della musica a scuola durante il convegno La musica che unisce all’interno, che rientra in una iniziativa della Settimana della musica a scuola.

“Dobbiamo dare ad ogni ragazzo la possibilità di aprire uno spartito e riuscirlo a leggere, poi se sono fortunati, anche a cantare”. Evidentemente, secondo il Ministro, le 13 materie disciplinari che si studiano sono eccessive e gli studenti sono sommersi di lavoro da svolgere.

La musica ha il pregio di parlare un linguaggio universale, ma certamente è importante sapere, conoscere. Il suono infatti è la capacità di mettersi in gioco, di unire: avvicinare dunque i ragazzi alla musica significa condividere le sue enormi potenzialità di diventare patrimonio di tutti. È importante rinvigorire il percorso di tutti coloro che desiderano che la musica sia parte attiva della loro vita, ma bisogna anche offrire a tutti l’opportunità di sapere leggere uno spartito musicale.

LEGGI ANCHE: L’ultimo desiderio di Ezio Bosso: “Insegnate la musica ai bambini già dalla scuola dell’infanzia”

La musica, quindi, deve essere una materia aperta a tutti: sia per chi vuole intraprendere la carriera professionale sia come materia di studio per qualunque studente. Il Ministro ha dichiarato che In Italia i Conservatori sono frequentati a partire da una certa età, a differenza di ciò che avviene all’estero; cosicché le scuole di musica e i licei musicali hanno cercato di supplire a questa carenza educativo-scolastica.

Sarebbe auspicabile che si arrivi a fissare un giorno e un’ora in cui tutti gli studenti italiani suonassero e cantassero simultaneamente anche solo per pochi minuti. Un appuntamento gioioso che potrebbe avvenire ad esempio in occasione della riapertura di un nuovo anno scolastico: sarebbe un regalo estremamente gradito per Bianchi.

LE CRITICITÀ DELLE TROPPE MATERIE

Bianchi ha inoltre messo in luce alcune criticità della scuola che con ben 13 materie disciplinari da studiare purtroppo soffoca gli studenti che sono oberati di lavoro da dover smaltire. Lo studio certamente è fondamentale ma è necessario affiancarlo anche all’insegnamento alla riflessione e alla meditazione che sono discipline utili non solo per loro ma per tutti. Il Ministro ha sempre caldeggiato l’inserimento dell’insegnamento della musica nella Primaria perché l’educazione musicale svolge un ruolo significativo sia nello sviluppo del singolo che della comunità: per questo motivo essa dovrebbe rappresentare una componente importantissima nel percorso studiorum degli alunni.

Finora, infatti, l’insegnamento della musica a scuola è vista come ospite, una sorta di materia secondaria, ma deve essere considerata un pilastro fondamentale di tutto il sistema educativo a qualunque livello.

L’IMPEGNO ALL’EDUCAZIONE MUSICALE

Già un anno fa infatti il titolare di Viale Trastevere, in occasione dell’inaugurazione del Macbeth alla Prima della Scala, aveva annunciato l’impegno affinché l’educazione musicale non abbia più un ruolo marginale all’interno delle scuole, dove si esaurisce col termine della scuola secondaria di primo grado.

LEGGI ANCHE: Sulle Note di Mariele, i libri di educazione musicale per la primaria della più grande insegnante di musica di sempre

Per questo motivo si impegnerà a fare riconoscere l’educazione musicale di qualità in tutti gli ordini di scuola sul territorio grazie anche alla collaborazione di associazioni musicali e liberi professionisti, partendo quindi dalle scuole di base fino all’istruzione universitaria coinvolgendo le Istituzioni e gli Enti Locali.

La musica ha un linguaggio che attraversa qualsiasi paese: è emozionante vedere ragazzi che parlano lingue diverse fra loro ma suonano insieme una sinfonia che condividono all’unisono.

CONDIVIDI L'ARTICOLO

ARGOMENTO

SI È PARLATO DI


Susanna Tamaro: “A scuola andavo male, le prof mi strappavano i temi in faccia dicendomi che non si capiva nemmeno di cosa parlassi”

Susanna Tamaro a scuola

Vedere crescere i propri figli è una delle più intense emozioni di un genitore: da bambini diventano ragazzi e poi giovani sempre più indipendenti. In questa fase, è naturale che i genitori cerchino di proteggere i figli da tutto ciò che sembra negativo. Eppure, questo atteggiamento spontaneo rischia di sfociare in comportamenti iperprotettivi, che finiscono per fare più danni di quanto non si pensi. Ne parla Susanna Tamaro nel corso…

Mi preoccupa l’intelligenza artificiale a scuola, credo sia pericolosa. Innovazione digitale? Basta, è meglio investire nel pagare la formazione degli insegnanti, anche all’estero

pagare la formazione degli insegnanti

Che l’innovazione tecnologica possa offrire grandi opportunità alla didattica non è certo un mistero. Fra sperimentazioni con l’intelligenza artificiale e dispositivi elettronici come strumento educativo, la scuola sembra ormai avviata verso il futuro. Non tutti sono tuttavia d’accordo. Se infatti è vero che tecnologia e opportunità vanno spesso insieme, allo stesso tempo è bene ricordare quali sono i rischi di un abuso di questi strumenti, a partire dalle intelligenze artificiali….

Bibbia nella primaria? Ok, ma allora anche il Corano

bibbia nella primaria

Roberto Vecchioni ha sempre avuto un legame speciale con il mondo scolastico, e non soltanto perché viene da un passato da docente. Negli anni, il cantautore italiano è rimasto vicino agli studenti, osservando da vicino le loro aspirazioni, i loro sogni e le sfide che affrontano. Di recente, poi, Vecchioni ha condiviso il suo punto di vista sulle necessità degli studenti ma anche sulle nuove linee guida proposte dal ministro…

Un italiano su due parla male, o non parla proprio, una lingua straniera

parlare male una lingua straniera

Oggi più che mai conoscere almeno una lingua straniera è una competenza indispensabile per farsi strada in un mondo sempre più interconnesso. Tuttavia, sebbene la capacità di comprendere e comunicare in diverse lingue apra nuove opportunità, l’Italia sembra rimanere indietro. Secondo un sondaggio condotto da Censuswide per Preply , infatti, un italiano su due parla soltanto la sua lingua madre, e non conosce neanche una lingua straniera. Vediamo qual è…

La musica dovrebbe essere letta e analizzata sui banchi di scuola, con artisti come De André, De Gregori e Dalla studiati durante l’anno scolastico

musica sui banchi di scuola

A scuola si dovrebbero studiare le canzoni di Fabrizio De André e Francesco De Gregori, o ancora di Lucio Dalla. A sostenerlo è Fiorella Mannoia, fra le cantanti italiane più famose in assoluto, durante la rubrica Atupertu di Radio Italia . La chiacchierata fra l’artista e la redazione radiofonica è diventata anche l’occasione per parlare del rapporto con la scuola e per approfondire l’importanza della musica nel proprio percorso di…

Il ministro dell’istruzione: “Le mie abilità logiche derivano dall’aver studiato bene il latino”

abilità logiche

Fra le nuove linee guida di Giuseppe Valditara, una delle più discusse è quella che riguarda il ritorno del latino alla scuola secondaria di primo grado. Alcuni vedono nella proposta una tendenza nostalgica e ideologica, per altri rappresenta un modo per far convivere la tradizione e la modernità nel nostro sistema educativo. Ne parla proprio il Ministro dell’Istruzione e del Merito durante un’intervista a Radio Libertà , occasione per tracciare…

L’idea dell’insegnante per coinvolgere gli alunni: “Riconsegno i compiti in classe con i voti da scoprire come i gratta e vinci”

voti come gratta e vinci

Di fronte ad un presente che cambia continuamente, è naturale che anche la scuola senta il bisogno di andare incontro alle nuove tendenze. Certo, ancora oggi la maggior parte dei docenti utilizza la lezione frontale ma, allo stesso tempo, ci sono insegnanti che provano a coinvolgere i loro studenti. In particolare, di recente si è molto parlato di un metodo innovativo per evitare che la consegna dei compiti diventi un…

Quest’anno nelle scuole superiori si sono iscritti 50.000 studenti in meno: la causa è il calo demografico. A rischio l’editoria e 130mila insegnanti

studenti in meno

Da diversi anni ormai il calo demografico costituisce uno dei problemi dell’Italia, e può portare a conseguenze potenzialmente catastrofiche. Il fenomeno infatti comporta un maggiore numero di anziani a fronte di un minore numero di giovani, con ricadute sull’economia e sulla forza lavoro, ma non solo. Uno degli effetti del calo demografico riguarda anche la scuola, che registra sempre meno studenti iscritti ogni anno. In particolare, per il prossimo anno…

Valditara dovrebbe posare il telefonino e smetterla di riprodurre per la scuola lo schema dell’algoritmo dei social network

algoritmo dei social network

La nuova scuola proposta da Giuseppe Valditara non sembra aver incontrato il favore di buona parte dell’opinione pubblica e del mondo culturale italiano. Il ritorno del latino alla secondaria di primo grado e della Bibbia alla primaria, entrambe iniziative fortemente volute dal Ministro, hanno infatti generato un dibattito acceso tra favorevoli e contrari. Eppure, molte delle voci non criticano tanto i contenuti quanto il metodo. Per esempio secondo Tomaso Montanari,…

E se per combattere il burnout degli insegnanti concedessimo un anno sabbatico ogni cinque di servizio?

burnout degli insegnanti

La classe docente italiana è la più anziana d’Europa e, al tempo stesso, ha una retribuzione fra le più basse considerando la media UE. Si tratta di dati conosciuti ormai da tempo, e che il rapporto Education at a Glance 2024 ha confermato, ma non rappresentano le uniche sfide di un mestiere sempre più complesso. Fra gli insegnanti italiani è infatti sempre più alto il rischio di burnout, ossia il…

Novità Invalsi 2025

X