La rivista per la scuola e per la didattica
EDUCAZIONE

Togliere i cellulari ai bambini è la mossa vincente per salvare la loro creatività

Rimuovere i dispositivi mobili dalle mani dei bambini è un gesto di amore e attenzione, volto a proteggere la loro creatività e promuovere una crescita sana. Esaminiamo più da vicino i giardini dei bambini, un esempio concreto di strumento che può contribuire positivamente allo sviluppo infantile.

La tecnologia, è importante sottolinearlo, non deve essere vista come un male assoluto. Essa rappresenta un potente strumento comunicativo, al quale i bambini devono abituarsi e al quale devono avere accesso. La conoscenza tecnologica, inclusa quella social, richiede un approfondimento finalizzato allo sviluppo di competenze e alla consapevole gestione dei sistemi che la caratterizzano.

Il web sarà inevitabilmente parte integrante della vita dei nostri figli, sia nelle attività quotidiane che in un futuro contesto lavorativo. In questo quadro, è compito dei genitori, insieme alla scuola, contribuire in maniera positiva all’educazione web dei ragazzi, facilitandone l’accesso razionale e consapevole alla rete.

Tuttavia, la stessa tecnologia che può arricchire la vita dei bambini corre il rischio di invaderla, trasformandosi da rivoluzione culturale a mera invasione tecnologica. Questo fenomeno non è tanto una colpa dei giovani, quanto una mancanza di alternative proposte dagli adulti, che spesso non comprendono i codici comunicativi della nuova generazione o trascurano di dedicare energie alla condivisione.

La velocità della rete, se da un lato garantisce la rapida fruizione di informazioni, dall’altro può creare una distanza significativa tra i bambini e il mondo reale. Mentre la rete offre immediati frutti, i giardini dei bambini richiedono pazienza e tempo per produrre un unico fiore. La velocità della rete, pertanto, potrebbe allontanare i bambini dal ritmo più lento e naturale del mondo fisico, rischiando di generare insoddisfazione.

La necessità di preservare la lentezza e il progresso graduale della natura è evidente anche nella consapevole scelta di evitare l’esposizione dei bambini agli strumenti tecnologici nei primi anni di vita. Proprio come si raccomanda di limitare l’uso della televisione, lo schermo del PC, i videogiochi e i tablet per i bambini tra zero e due anni, è fondamentale garantire che essi conoscano e apprezzino il lento fluire del tempo naturale.

I bambini hanno il diritto di esplorare e sperimentare la tecnologia, ma allo stesso tempo hanno il diritto di comprendere i tempi lenti della natura. I “giardini dei bambini”, una pedagogia introdotta dal pedagogo tedesco Friedrich Fröbel nell’ottocento, conservano ancora oggi un forte valore ideale. Questi giardini, luoghi in cui i bambini curano la natura, maturano responsabilità, realizzano il loro potenziale creativo e imparano l’arte dell’attesa, possono offrire preziose lezioni che vanno oltre il mondo digitale.

LEGGI ANCHE
Crepet striglia i genitori: “Ma spegnete quei cellulari e parlate con i figli”. Poi l’annuncio di dedicarsi alla formazione degli insegnanti

L’era digitale del 1800 era ancora lontana, eppure la necessità dei giardini dei bambini ha resistito al passare del tempo. Nel 1869, l’istituzione del primo giardino dei bambini italiano a Venezia segnò l’inizio di una fase in cui l’educazione stava subendo una trasformazione. Oggi, i bambini vivono una rivoluzione educativa in cui la conoscenza, resa immediata e transnazionale da internet, richiede un approccio bilanciato.

Genitori di oggi, dotati di due compiti fondamentali: educare i propri figli all’uso consapevole della rete, e al contempo concedere loro l’opportunità di mantenere un salutare rapporto con la natura e con i ritmi naturali del mondo. La coltivazione di una pianta, preferibilmente a uso alimentare o in un piccolo orto sul balcone di casa, si presenta come un esperimento pratico che richiama gli obiettivi dei giardini dei bambini. Attraverso l’atto di seminare, annaffiare, attendere, curare e controllare, i bambini possono sviluppare una connessione più profonda con il loro io interiore e apprendere importanti lezioni sulla pazienza, l’attesa e il raggiungimento di obiettivi con determinazione.

CONDIVIDI L'ARTICOLO

ARGOMENTO

SI È PARLATO DI


Poche persone sanno che prima di raccontare le emozioni dello sport Bruno Pizzul è stato un insegnante, un professore di scuola media

Bruno Pizzul è stato un insegnante

A pochi giorni dal suo 87° compleanno si è spento a Gorizia Bruno Pizzul, celebre telecronista la cui voce è indissolubilmente legata alle vicende dell’Italia del calcio. Il mondo dello sport piange una figura che ha raccontato le emozioni, la gioia e la delusione delle “notti magiche”, e non solo. Conosciuto per una narrazione sobria ed elegante, mai sopra le righe ma non per questo meno iconica, Bruno Pizzul ha…

La preside ai genitori: “Non fate drammi per i voti dei vostri figli, tra loro c’è un artista che non ama la matematica e uno sportivo che non parla bene l’inglese”

drammi per i voti

Come ogni anno, la consegna delle pagelle vede studenti speranzosi, o rassegnati, e genitori in trepidante attesa. Anche quando si tratta del primo quadrimestre, l’arrivo delle valutazioni segna l’inizio di un periodo di bilanci e conclusioni, in cui i voti rischiano tuttavia di diventare l’unico metro di giudizio dei ragazzi. Per questa ragione, una dirigente scolastica di Modena ha deciso di scrivere una lettera ai genitori, invitandoli a non scoraggiarsi…

La prof tiktoker: “Il linguaggio semplificato dei cartoni e dei reels ha causato difficoltà a molti ragazzi nel capire le domande”

linguaggio semplificato

In un’Italia in cui ancora il 70% degli insegnanti fa ricorso alla lezione frontale, c’è anche chi sperimenta metodi alternativi. Fra questo risulta senza dubbio interessante l’esempio di Claudia Fumagalli, docente di lettere in un istituto comprensivo della provincia di Lecco, nonché insegnante famosa su TikTok. Come riporta una recente intervista rilasciata al Corriere della Sera , edizione di Milano, Fumagalli usa i film e i giochi di gruppo per…

È stato scientificamente provato che vietare i cellulari a scuola non migliora né i voti né il benessere mentale

vietare i cellulari a scuola

Continua il dibattito sull’uso dello smartphone a scuola, una tendenza diffusa ormai da diversi anni ma ultimamente oggetto di norme e divieti da parte delle istituzioni. Da un lato, infatti, sono molte le voci da parte della società civile che mettono in guardia contro il ricorso alla tecnologia in classe, una fra tutti quella di Umberto Galimberti. Dall’altro, invece, c’è un nuovo studio scientifico che sembra ribaltare la situazione: vietare…

Ai professionali, spesso, ci finiscono ragazzi che hanno già smesso di sognare

sognare

Quando si parla della scuola in termini di cifre, sondaggi, dati, il rischio è quello di perdere il contatto con la realtà quotidiana affrontata da insegnanti e docenti. Questa stessa realtà è tuttavia presente nelle parole di Enrico Galiano, scrittore e docente che spesso condivide riflessioni profonde sul significato della scuola e del suo mestiere. Per Galiano, la scuola dovrebbe essere il luogo in cui le differenze sociali si annullano,…

In Danimarca l’educazione finanziaria diventa materia obbligatoria. E in Italia? 🤔

danimarca educazione finanziaria

L’educazione finanziaria e in generale l’alfabetizzazione finanziaria sono competenze sempre più necessarie nella vita di tutti i giorni. Sapere cosa significa inflazione e cos’è un investimento, capire cos’è la pianificazione economica e imparare a gestire le proprie spese non sono conoscenze scolastiche in senso tradizionale. Eppure, rappresentano un insieme di strumenti utili per la vita in società degli studenti. Sono diversi i Paesi europei a ritenere l’educazione finanziaria una delle…

Voglio che i bambini della primaria sappiano già cosa sia un algoritmo

algoritmo

L’intelligenza artificiale sta rivoluzionando molti settori della nostra società e, pur con i suoi limiti, offre opportunità che fino a poco tempo fa erano impensabili. Lo conferma anche il Ministro dell’Istruzione e del Merito, intervenuto al primo summit nazionale dedicato a questa nuova tecnologia , Next Gen AI. Nel corso del suo discorso, Giuseppe Valditara ha ribadito quanto sia importante integrare l’intelligenza artificiale e le nuove frontiere dell’informatica già dalla…

Se è vero che la scuola è il luogo dove si costruisce il futuro, le 6C sono il ponte per arrivarci

6c

Perché le 6C sono così importanti? Semplice, perché viviamo in un’epoca di cambiamenti rapidi e imprevedibili: nuove tecnologie emergono ogni giorno e lavori che oggi non esistono potrebbero essere i più richiesti domani. In questo contesto, la scuola non dovrebbe limitarsi a insegnare nozioni, ma deve aiutare gli studenti a sviluppare competenze trasversali per affrontare il futuro con sicurezza e flessibilità. È proprio da questa esigenza che nasce il concetto…

La docente dell’anno under 68: “Famiglie troppo permissive, io arrivo a scuola alle 7 e 30. Sono stata testimone di nozze di un’alunna”

annamaria russo

“I ragazzi oggi hanno un nuovo modo di apprendere, e bisogna mettere in atto strategie per cogliere la loro attenzione: l’empatia è un elemento importante”. Sono queste le parole di Annamaria Russo, insegnante in un liceo di Marigliano in Provincia di Napoli, che ha ricevuto il titolo di “Docente dell’anno” nella categoria under 68 – Licei. Le sue parole riportano l’attenzione sull’importanza del mestiere dell’insegnante e sul ruolo della scuola…

Ma vi pare normale dare il cellulare ai bambini durante la cena al ristorante per farli stare zitti?

dare il cellulare ai bambini

L’uso dello smartphone da parte dei bambini è una delle questioni più discusse in ambito scolastico e familiare. Se per alcuni si tratta di uno strumento molto utile, non tutti sono convinti del suo ruolo nella crescita dei più piccoli. Fra questi ultimi ci sono Umberto Galimberti, secondo cui la tecnologia deve stare fuori dalle classi, e Vincenzo Schettini. In un post su Facebook , infatti, il fondatore del progetto…

Novità Invalsi 2025

X