La rivista per la scuola e per la didattica
VALUTAZIONE

Torna il giudizio sintetico nella scuola primaria: “Basta con i voti incomprensibili, ottimo e buono sono più chiari di avanzato e intermedio”

Cambia di nuovo la valutazione degli alunni alla scuola primaria, con una decisione che abbandona di fatto l’approccio sperimentale del 2020. Come anticipato dal Ministro Valditara, dal prossimo anno scolastico i giudizi sintetici andranno a sostituire i livelli di apprendimento introdotti dall’ex Ministra Azzolina. La decisione era nell’aria, soprattutto dopo mesi di dichiarazioni da parte degli esponenti della maggioranza di governo, ma è destinata a sollevare diverse polemiche e alcune questioni. Vediamole in dettaglio.

Valditara vuole il ritorno ai giudizi sintetici nella scuola primaria

Negli ultimi anni abbiamo visto un continuo cambiamento nei metodi di valutazione degli alunni della scuola primaria. Dai voti numerici si è passati ai giudizi descrittivi, meglio conosciuti come livelli di apprendimento, il cui obiettivo era quello di evitare l’associazione degli studenti con un numero. Per l’ex Ministra Azzolina, infatti, un bambino non può essere ridotto ad una valutazione numerica, che rischia di ignorare il suo effettivo percorso.

L’attuale Ministro dell’Istruzione e del Merito ha invece deciso di cambiare ulteriormente la valutazione nella scuola primaria, tornando a quei giudizi sintetici link esterno già abbandonati diversi anni fa. A partire dall’anno scolastico 2024/2025, quindi, torneranno le valutazioni da Ottimo a Insufficiente. A tale proposito Valditara ha dichiarato:

Basta con le definizioni incomprensibili tipo “avanzato”, “intermedio”, “base”, “in via di prima acquisizione”. Al di là del giudizio analitico, vogliamo che alle elementari le valutazioni siano chiare, semplici: ottimo, buono, discreto, sufficiente, insufficiente, gravemente insufficiente.

il Ministro Valditara

A cosa serve davvero il ritorno ai giudizi sintetici nella scuola primaria?

La questione della valutazione nella scuola primaria, come anche negli altri gradi scolastici, non è certo nuova. Se non altro, proprio il continuo cambiamento nei metodi di valutazione alle elementari testimonia un dibattito piuttosto vivo. La decisione del Ministro Valditara ha, come prevedibile, generato diverse polemiche che ruotano tutte attorno alla stessa domanda: a cosa servono davvero i voti?

Secondo Cristiano Corsini, docente di pedagogia sperimentale all’università Roma Tre, voti e giudizi sintetici sono molti più semplici da utilizzare per gli insegnanti della scuola primaria. In pratica, tornare ai giudizi sarebbe un passo indietro verso le vecchie logiche di valutazione degli alunni. Sempre Corsini, intervenuto alla trasmissione “Tutti in classe” di Rai Radio Uno, sostiene come la valutazione formativa sia migliore ma richieda uno sviluppo delle competenze dei docenti.

Insomma i giudizi sintetici, ai quali la scuola primaria tornerà dal settembre 2024, non sarebbero oggettivi come li vuole il MIM. Possono essere chiari, ma soltanto per un sistema di istruzione che ripercorre i propri passi all’indietro. Va comunque detto che molti docenti hanno invece espresso un parere positivo sulla decisione del Ministro Valditara.

Come valutare adeguatamente gli alunni se la scuola primaria torna ai giudizi sintetici

Quale che siano le decisioni del Ministero dell’Istruzione e del Merito, sono diverse ormai le iniziative che puntano a superare il voto e i giudizi sintetici nella scuola primaria. L’intero approccio educativo sta cambiando, con l’obiettivo di sostituire alla mera valutazione numerica una verifica delle competenze che sappia tenere in considerazione anche l’intelligenza emotiva degli alunni.

LEGGI ANCHE
L’apprendimento è un viaggio felice: le verifiche dovrebbero servire per crescere, non solo per valutare

Risulta particolarmente interessante, da questo punto di vista, il Quaderno delle Verifiche del sussidiario Missione Compiuta link esterno edito dal Gruppo Editoriale ELI. Dedicato alle classi quarte e quinte della scuola primaria, il quaderno delle verifiche vuole proporre un nuovo metodo di valutazione, basato anche sul coinvolgimento degli alunni e sull’autovalutazione. Si tratta di un tentativo di superare la tendenza a etichettare gli studenti con un voto che lascia poco spazio alla crescita personale. D’altronde, la verifica non andrebbe mai vista come un momento di competizione o di misurazione delle competenze. Al contrario, gli errori devono diventare opportunità di apprendimento e non fonte di ansia per gli alunni.

MISSIONE COMPIUTA LETTURE

Scopri il nuovo sussidiario delle letture con il Quaderno delle Verifiche di valutazione e autovalutazione per la crescita personale dell’alunno

Per maggiori informazioni sul nuovo Quaderno delle Verifiche rimandiamo all’approfondimento dedicato. Oggi, sempre più soggetti stanno sperimentando nuove modalità di valutazione degli alunni, a prescindere dalle decisioni del ministro sui giudizi sintetici nella scuola primaria. E, come spesso accade, il rischio è quello di ritrovarsi dal lato sbagliato della storia.

CONDIVIDI L'ARTICOLO

ARGOMENTO

SI È PARLATO DI


Susanna Tamaro: “A scuola andavo male, le prof mi strappavano i temi in faccia dicendomi che non si capiva nemmeno di cosa parlassi”

Susanna Tamaro a scuola

Vedere crescere i propri figli è una delle più intense emozioni di un genitore: da bambini diventano ragazzi e poi giovani sempre più indipendenti. In questa fase, è naturale che i genitori cerchino di proteggere i figli da tutto ciò che sembra negativo. Eppure, questo atteggiamento spontaneo rischia di sfociare in comportamenti iperprotettivi, che finiscono per fare più danni di quanto non si pensi. Ne parla Susanna Tamaro nel corso…

Mi preoccupa l’intelligenza artificiale a scuola, credo sia pericolosa. Innovazione digitale? Basta, è meglio investire nel pagare la formazione degli insegnanti, anche all’estero

pagare la formazione degli insegnanti

Che l’innovazione tecnologica possa offrire grandi opportunità alla didattica non è certo un mistero. Fra sperimentazioni con l’intelligenza artificiale e dispositivi elettronici come strumento educativo, la scuola sembra ormai avviata verso il futuro. Non tutti sono tuttavia d’accordo. Se infatti è vero che tecnologia e opportunità vanno spesso insieme, allo stesso tempo è bene ricordare quali sono i rischi di un abuso di questi strumenti, a partire dalle intelligenze artificiali….

Bibbia nella primaria? Ok, ma allora anche il Corano

bibbia nella primaria

Roberto Vecchioni ha sempre avuto un legame speciale con il mondo scolastico, e non soltanto perché viene da un passato da docente. Negli anni, il cantautore italiano è rimasto vicino agli studenti, osservando da vicino le loro aspirazioni, i loro sogni e le sfide che affrontano. Di recente, poi, Vecchioni ha condiviso il suo punto di vista sulle necessità degli studenti ma anche sulle nuove linee guida proposte dal ministro…

Un italiano su due parla male, o non parla proprio, una lingua straniera

parlare male una lingua straniera

Oggi più che mai conoscere almeno una lingua straniera è una competenza indispensabile per farsi strada in un mondo sempre più interconnesso. Tuttavia, sebbene la capacità di comprendere e comunicare in diverse lingue apra nuove opportunità, l’Italia sembra rimanere indietro. Secondo un sondaggio condotto da Censuswide per Preply , infatti, un italiano su due parla soltanto la sua lingua madre, e non conosce neanche una lingua straniera. Vediamo qual è…

La musica dovrebbe essere letta e analizzata sui banchi di scuola, con artisti come De André, De Gregori e Dalla studiati durante l’anno scolastico

musica sui banchi di scuola

A scuola si dovrebbero studiare le canzoni di Fabrizio De André e Francesco De Gregori, o ancora di Lucio Dalla. A sostenerlo è Fiorella Mannoia, fra le cantanti italiane più famose in assoluto, durante la rubrica Atupertu di Radio Italia . La chiacchierata fra l’artista e la redazione radiofonica è diventata anche l’occasione per parlare del rapporto con la scuola e per approfondire l’importanza della musica nel proprio percorso di…

Il ministro dell’istruzione: “Le mie abilità logiche derivano dall’aver studiato bene il latino”

abilità logiche

Fra le nuove linee guida di Giuseppe Valditara, una delle più discusse è quella che riguarda il ritorno del latino alla scuola secondaria di primo grado. Alcuni vedono nella proposta una tendenza nostalgica e ideologica, per altri rappresenta un modo per far convivere la tradizione e la modernità nel nostro sistema educativo. Ne parla proprio il Ministro dell’Istruzione e del Merito durante un’intervista a Radio Libertà , occasione per tracciare…

L’idea dell’insegnante per coinvolgere gli alunni: “Riconsegno i compiti in classe con i voti da scoprire come i gratta e vinci”

voti come gratta e vinci

Di fronte ad un presente che cambia continuamente, è naturale che anche la scuola senta il bisogno di andare incontro alle nuove tendenze. Certo, ancora oggi la maggior parte dei docenti utilizza la lezione frontale ma, allo stesso tempo, ci sono insegnanti che provano a coinvolgere i loro studenti. In particolare, di recente si è molto parlato di un metodo innovativo per evitare che la consegna dei compiti diventi un…

Quest’anno nelle scuole superiori si sono iscritti 50.000 studenti in meno: la causa è il calo demografico. A rischio l’editoria e 130mila insegnanti

studenti in meno

Da diversi anni ormai il calo demografico costituisce uno dei problemi dell’Italia, e può portare a conseguenze potenzialmente catastrofiche. Il fenomeno infatti comporta un maggiore numero di anziani a fronte di un minore numero di giovani, con ricadute sull’economia e sulla forza lavoro, ma non solo. Uno degli effetti del calo demografico riguarda anche la scuola, che registra sempre meno studenti iscritti ogni anno. In particolare, per il prossimo anno…

Valditara dovrebbe posare il telefonino e smetterla di riprodurre per la scuola lo schema dell’algoritmo dei social network

algoritmo dei social network

La nuova scuola proposta da Giuseppe Valditara non sembra aver incontrato il favore di buona parte dell’opinione pubblica e del mondo culturale italiano. Il ritorno del latino alla secondaria di primo grado e della Bibbia alla primaria, entrambe iniziative fortemente volute dal Ministro, hanno infatti generato un dibattito acceso tra favorevoli e contrari. Eppure, molte delle voci non criticano tanto i contenuti quanto il metodo. Per esempio secondo Tomaso Montanari,…

E se per combattere il burnout degli insegnanti concedessimo un anno sabbatico ogni cinque di servizio?

burnout degli insegnanti

La classe docente italiana è la più anziana d’Europa e, al tempo stesso, ha una retribuzione fra le più basse considerando la media UE. Si tratta di dati conosciuti ormai da tempo, e che il rapporto Education at a Glance 2024 ha confermato, ma non rappresentano le uniche sfide di un mestiere sempre più complesso. Fra gli insegnanti italiani è infatti sempre più alto il rischio di burnout, ossia il…

Novità Invalsi 2025

X