Le difficoltà di tutti gli insegnanti che si apprestano a iniziare l’insegnamento in classe prima non sono poche: conoscere gli alunni uno per uno e nel loro insieme, conoscere le caratteristiche emotive e le capacità cognitive di ciascuno, capire qual è il metodo più adatto ed efficace per i bambini… e, cosa, se è possibile, ancora più importante, trasformare lo sforzo che fanno gli alunni in… curiosità e amore per la lettura e la scrittura! Non è un’impresa da poco! Ma è possibile e fonte di soddisfazione!
Qualsiasi strada un insegnante intenda percorrere, qualsiasi metodo intenda adottare, vi è un punto fondamentale dal quale partire e che ci potrà far percorrere quella strada in discesa o… in salita.
Quel punto si chiama motivazione.
Motiviamo gli alunni al piacere dell’apprendimento della letto-scrittura e alla consapevolezza che saper leggere e scrivere sarà fonte di soddisfazioni.
I bambini, purtroppo, non sempre hanno accanto adulti intenti a leggere; più spesso guardano immagini, ascoltano messaggi… questi sono gli strumenti di conoscenza proposti dai media.
È un’impresa ardua riuscire a convincere un bambino che la fatica di imparare a leggere è premiante, convincerlo che quella fatica e quello sforzo gli consentiranno di avere più soddisfazioni e gli saranno più utili nella vita rispetto al guardare le immagini che scorrono su uno schermo.
Se non troviamo la chiave per aprire la porta al desiderio, avremo poche armi per combattere la concorrenza dei videogiochi e dei cartoni animati!
Per questo motivo, nel sussidiario per il primo ciclo della scuola primaria di cui siamo autrici, abbiamo posto come base di partenza la narrazione.
IL GRILLO E LA LUNA
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COME LAVORARE CON LA NARRAZIONE
Primo step: raccontiamo storie e incantiamo i nostri alunni con la narrazione. Questo primo step è fondamentale per abituare l’alunno a mantenere l’attenzione durante l’ascolto. Il percorso di educazione all’ascolto è molto importante e il raggiungimento dell’obiettivo si avrà quando i nostri alunni saranno in grado di prestare attenzione anche alle “lezioni frontali” e ai contributi dei compagni durante i lavori collettivi e il Cooperative Learning e Peer Teaching.
Secondo step: osservando sul Flip Poster e sul Libro del Metodo il titolo che presenta il personaggio della storia narrata, facciamo fare ai nostri alunni un’anticipazione di ciò che ritengono sia scritto. È un esercizio fondamentale per la lettura scorrevole. Leggiamo insieme a loro il titolo. I nostri alunni avranno la convinzione di “saper leggere”. È vero, molti non leggeranno, ripeteranno a memoria, ma non importa. Importa il messaggio che passa: “Sai leggere!”. Intanto scopriranno che le parole sono formate da “segni che si ripetono” (i grafemi) e che “ripetono” sempre lo stesso suono uniti alle vocali.
Terzo step: facciamo copiare il titolo della tavola del Flip Poster. I nostri alunni avranno la convinzione di “saper scrivere”. Gratifichiamoli dicendo che è una grande conquista. Saremo se non a metà dell’opera… quasi!
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DALLA NARRAZIONE ALLA LETTO-SCRITTURA
Il coinvolgimento emotivo che ci è stato consentito dall’ascolto di una narrazione e la conoscenza dei personaggi protagonisti della storia ci hanno offerto la possibilità di motivare gli alunni allo sforzo che devono compiere per apprendere la letto-scrittura. Ora possiamo iniziare il percorso che avrà come conclusione la conoscenza delle sillabe, l’abilità di combinarle per leggere e scrivere e la competenza di usare queste abilità in contesti diversi. Dobbiamo però conoscere non solo il percorso didattico che intendiamo proporre, ma anche il percorso cognitivo che compiono i nostri alunni, cioè quali sono le fasi dell’apprendimento della letto-scrittura.
FASI DI APPRENDIMENTO DELLA LETTO-SCRITTURA
Le fasi che portano il bambino ad acquisire la capacità di leggere e scrivere, generalmente, iniziano prima dell’ingresso nella Scuola Primaria e si completano verso gli 8/9 anni.
FASE LOGOGRAFICA
In questa fase, che si colloca durante la Scuola dell’Infanzia, per i bambini il testo scritto è un disegno e viene riconosciuto nel suo complesso. Il bambino impara a riconoscere il marchio di una merendina, l’insegna di un negozio e ne decifra la scritta quando lo incontra. Allo stesso modo riconosce il proprio nome se lo vede scritto. È una lettura di tipo globale e legata a un modello di scrittura che è rimandato alla mente nel suo insieme; infatti, se modifichiamo leggermente la scritta, il bambino o non la riconosce più o continua a leggerla allo stesso modo.
FASE ALFABETICA
È la fase che si colloca all’inizio della Scuola Primaria, quella in cui è possibile l’apprendimento più consapevole della letto-scrittura. Il bambino unisce la consonante alla vocale per formare la sillaba. Comprende che la ripetizione di sillabe permette la formazione della parola. Giunge poi alla consapevolezza che ognuno dei segni grafici che compongono la parola è una lettera che corrisponde a un suono. È in questa fase che il bambino ha bisogno di essere guidato alla scoperta che a ciascuna sillaba pronunciata corrisponde una sillaba scritta e viceversa. Egli può poi autonomamente realizzare questa corrispondenza segno-suono e suono-segno, cioè la conversione dei grafemi in fonemi e dei fonemi in grafemi. La lingua italiana da questo punto di vista non presenta grossi problemi perché è una lingua semitrasparente, cioè una lingua in cui, nella maggior parte delle parole, a un fonema corrisponde un grafema. Maggiori difficoltà incontrano in questa fase i bambini inglesi, perché l’inglese è una lingua opaca: in tantissimi casi non esiste infatti corrispondenza diretta fonema-grafema. In questa fase il bambino può leggere e scrivere tutte le parole che hanno un senso, ma anche le “non parole” che sono solo un insieme di grafemi.
FASE ORTOGRAFICA
È la fase che si colloca tra i 7 e gli 8 anni. In questa fase occorre guidare il bambino nell’analisi delle parole la cui struttura comprende digrammi e trigrammi, sia per quanto riguarda la scrittura sia per quanto riguarda la lettura. È questa la fase durante la quale si imparano le regole della scrittura di parole con suoni più complessi. Alcune parole non si caratterizzano per una diretta corrispondenza grafema-fonema: chi ha stabilito infatti che la parola “acqua” non possa essere scritta “aqua” o “acua”, che “cuore” non si possa scrivere “quore”? Sono convenzioni che non sono supportate da regole. Perciò occorre solo memorizzare la corretta scrittura. È durante questa fase che le regole ortografiche vengono memorizzate.
FASE LESSICALE
È l’ultima fase dell’apprendimento della letto-scrittura e non si può collocare in un’età precisa. Durante questa fase la gran parte di ciò che il bambino legge viene riconosciuta globalmente, grazie alla capacità di anticipare la lettura stessa partendo dalle prime sillabe della parola, anche con l’ausilio della comprensione del contesto. In questa fase non vi è una costante conversione grafema-fonema, se non per le parole sconosciute o particolarmente complesse, le parole straniere e le non-parole. Quando il bambino raggiunge questa abilità si può affermare che ha raggiunto anche la competenza nella lettura perché è in grado di applicare le sue abilità in contesti diversi.
IL METODO
Qual è il metodo più efficace per insegnare a leggere e a scrivere a bambini di 6 anni? Bisogna imparare a ribaltare la domanda: “Ora che ho conosciuto i miei alunni, qual è il metodo più adatto a loro?”. È da questo interrogativo che occorre partire, tenendo presente che ogni bambino costruisce autonomamente il suo percorso di conoscenza e sviluppo. Il codice convenzionale di scrittura è costantemente sotto gli occhi dei bambini, che a esso si avvicinano progressivamente elaborando ipotesi di comprensione del significato delle scritte e di riconoscimento dei singoli segni. Tra gli alunni di una classe ci saranno, a inizio della classe prima, alcuni che sanno già leggere e scrivere, alcuni che leggono semplici parole, altri che non conoscono i segni della scrittura. In situazioni così eterogenee è bene non privilegiare in modo assoluto e restrittivo un solo metodo, ma è consigliabile “contaminare” i diversi metodi usandoli in modo che siano tra loro complementari, flessibili e adattabili al contesto rappresentato dal livello di conoscenze pregresse degli alunni. Il metodo suggerito nel nostro corso è il sillabico.
IL GRILLO E LA LUNA
Scopri il nuovo sussidiario del primo ciclo della scuola primaria con il metodo sillabico
Privilegiare la sillaba rispetto al fonema vuol dire far “sentire” il fonema nei diversi suoni che producono le vocali. Presentare le parole come successione di sillabe (quindi consonante-vocale) permette di evitare l’errore in cui possono incorrere anche bambini che non hanno particolari difficoltà: omettere la vocale che forma la sillaba. Nel nostro corso del primo ciclo si è deciso di utilizzare la simbolizzazione utilizzata da Maria Montessori: le consonanti sono blu, le vocali rosse. Per cui, quando leggo, vedo sempre un “blu” e un “rosso” e quando scrivo, scrivo un “blu” e un “rosso”. Per fissare questo schema visivamente e graficamente, si può ricorrere alle semplici cornicette da colorare in questo modo: un elemento blu e uno rosso. Se è vero, come è vero, che nella fase logografica dell’apprendimento della lettura il bambino legge globalmente alcune parole a cui è particolarmente legato dal punto di vista emotivo (il suo nome, la merendina, il programma televisivo…), è altrettanto vero che questa spinta emotiva vale per la “lettura” di situazioni che lo coinvolgono per interesse o curiosità. Proprio per questo motivo nel percorso didattico del nostro sussidiario IL GRILLO E LA LUNA il punto di partenza è la narrazione.
L’identificazione di un modello unico per il personaggio protagonista della storia è il primo passo verso la simbolizzazione. A un nome corrisponde un’immagine; a una scritta corrisponde una parola; a un suono sillabico corrisponde una sillaba. Immagine, parola, fonema devono essere riconoscibili da tutti, cioè tutti devono ricorrere agli stessi simboli. Per quanto riguarda l’articolazione del percorso didattico si veda la pagina qui sotto.
COME INTRODURRE LA LETTURA
Dopo la narrazione della storia e la visione del cartone animato, distribuire agli alunni le sequenze che si trovano sul Libro delle Storie del Grillo e La Luna. Tutti i bambini avranno la stessa immagine dei fatti accaduti nel racconto. Mostrare la frase che riassume una sequenza (è quella che si trova nella pagina introduttiva della sillaba). I bambini sapranno che una storia, oltre che con i disegni, si può “scrivere” con le parole. Invitare i bambini a osservare il titolo e a fare delle ipotesi su che cosa c’è scritto. Leggere con loro più volte facendo “segnare” con il dito. Molti memorizzeranno le parole e avranno l’impressione di “saper leggere”: questo è un momento molto gratificante e stimolante.
LE FILASTROCCHE E LE CANZONI
Le storie relative alle vocali e alla maggior parte delle sillabe dei diversi fonemi sono accompagnate da filastrocche musicate. Attraverso il ritmo e la ripetizione delle sillabe i bambini impareranno e rafforzeranno l’apprendimento del suono sillabico. Invitare poi i bambini a scrivere (copiando dalla lavagna) le parole delle filastrocche che si riferiscono alle sillabe del fonema introdotto.