La rivista per la scuola e per la didattica
OPINIONI

Un insegnante su Facebook: “Forse la vera innovazione a scuola è tornare indietro e dire: abbiamo sbagliato”

È giusto che gli strumenti delle nuove tecnologie siano così pervasivi nel mondo della scuola? A stimolare questa riflessione è proprio un docente di informatica, Salvo Amato, che sostiene che “forse la vera innovazione a scuola è tornare indietro”.

Sempre più tecnologia ma “performances” che calano sempre di più

Il docente riflette sull’andamento degli ultimi vent’anni di insegnamento nella scuola: nonostante siano stati introdotti sempre più strumenti informatici e multimediali, nelle classi e nei laboratori, il rendimento dei bambini e dei ragazzi non solo non è migliorato ma ha iniziato a calare vertiginosamente, e gli apprendimenti stanno mostrando una serie di lacune che ancora non danno segnali di arrestarsi.

Anno scolastico 2024/25

Adotti un nuovo sussidiario?

Con i nuovi corsi del primo e secondo ciclo per la scuola primaria del Gruppo Editoriale ELi hai un vero e proprio Kit docente in esclusiva per te

kit docente 2024

Se qualcosa non funziona, perché ostinarsi?

Le scuole spendono migliaia di euro per attrezzarsi di ogni strumento didattico multimediale all’ultimo grido, dalle aule immersive in cui apprendere la matematica alla realtà virtuale, dall’intelligenza artificiale ai tablet che pretendono di sostituire libri, quaderni e scrittura a mano. Ma i ragazzi mostrano sempre più difficoltà e lacune. Il professor Amato pone, quindi, una questione certamente di buon senso: se si osserva che una tecnica, una modalità o uno strumento non danno i risultati sperati, perché continuare con essi e non cercare di cambiare?

L’attenzione sempre più in calo

Non è solo il professore Amato a porre questo problema, ma tanti altri docenti che hanno osservato un fenomeno preoccupante: l’attenzione dei bambini e dei ragazzi è sempre minore, come è sempre minore la capacità di concentrarsi su un compito per una determinata quantità di tempo. Diversi studi dimostrano anche che i disegni dei bambini di oggi, paragonati ai disegni di bambini della stessa età ma del passato, risultano molto meno ricchi di dettagli e particolari e molti insegnanti osservano che la quantità di vocaboli conosciuta dai loro alunni è sempre più scarsa.

Aumentano i contenuti ma aumenta anche la noia

I ragazzi, d’altronde, sono abituati a piattaforme video in cui si può passare istantaneamente da un contenuto all’altro, se quel contenuto non è stato in grado di catturare la loro attenzione al primissimo sguardo. Il fenomeno non riguarda solo il web: esistono canali televisivi che propongono contenuti dedicati ai bambini ventiquattro ore al giorno, quando in passato, per esempio, i cartoni animati erano relegati a poche sfortunate fasce orarie durante la giornata. I minori hanno fonti di intrattenimento potenzialmente infinite: ma perché il loro lessico è diminuito, la loro capacità di scrivere e disegnare con creatività e immaginazione è quasi sparita e sembra che si annoino molto più dei bambini del passato?

LEGGI ANCHE
Per Bill Gates ChatGPT sostituirà gli insegnanti: “L’Intelligenza Artificiale aiuterà gli alunni a leggere e scrivere”

La vera rivoluzione è tornare indietro

Come suggerisce il professor Amato, ma anche tanti altri docenti, la vera rivoluzione potrebbe essere tornare indietro: ridurre il virtuale per tornare a osservare il reale, tornare a usare le mani non solo per maneggiare strumenti tecnologici ma anche per scrivere e disegnare, eliminare tutti gli orpelli inutili dalle classi per tornare a risvegliare la creatività e l’immaginazione. Creatività e immaginazione che gli strumenti informatici, se usati passivamente e acriticamente, uccidono letteralmente invece di stimolare.

Ritrovare l’immaginazione e la creatività

Immaginare, creare e ragionare sono attività che rischiano di essere azzerate da una tecnologia che si sostituisce a tutto, che fornisce contenuti in serie e in quantità spropositate, contenuti che sono troppi e vanno troppo velocemente per prestarsi a essere maneggiati con sguardo e spirito critico. Come sostiene il professor Amato forse la vera innovazione a scuola sarà tornare indietro e dire: “Abbiamo sbagliato”.

CONDIVIDI L'ARTICOLO

ARGOMENTO

SI È PARLATO DI


In una scuola di Milano gli studenti valutano i professori: è stata annunciata la “pagella dei docenti”

studenti valutano i professori

Il tema della valutazione è uno dei più importanti in ambito scolastico, ma di solito riguarda soltanto gli studenti, con voti e giudizi che indicano un certo livello di preparazione. Eppure, oggi è altrettanto importante anche la valutazione degli insegnanti, come avviene in un liceo di Milano, in cui è stata introdotta la pagella dei docenti. A compilarla non sarebbero i colleghi, come voleva l’ex Ministro Bianchi, né le graduatorie,…

A scuola si impara facendo, l’impatto della pedagogia attiva di John Dewey

John Dewey

A ottobre ricorre l’anniversario della nascita di John Dewey: anche se il nome forse dirà poco ai più, si tratta di una figura che ha avuto un’influenza enorme sulla pedagogia moderna. Dobbiamo infatti a Dewey il concetto del learning by doing: il nuovo approccio, basato sull’idea che gli studenti imparano meglio facendo, è diventato fondamentale nelle moderne metodologie educative. Vediamo allora l’importanza di John Dewey e del suo concetto di…

Un gruppo di maestre “svuota” una libreria acquistando tutti i libri di narrativa e per bambini in vetrina

gruppo di maestre svuota una libreria

Che la lettura sia importante nello sviluppo dei più giovani e nella vita degli adulti, non è certo un mistero. Tuttavia, gli ultimi anni hanno visto una decadenza lenta ma continua di questa pratica, tanto che oggi 6 italiani su 10 non leggono neanche un libro all’anno. Per questa ragione, ogni iniziativa che riesca a portare le persone a leggere (un po’) di più è sempre gradita. Se a Modena…

A Milano c’è un liceo in cui la filosofia verrà insegnata insieme all’intelligenza artificiale

filosofia verrà insegnata insieme all'intelligenza artificiale

Anno dopo anno, la tecnologia digitale e l’intelligenza artificiale stanno diventando una parte sempre più integrante della nostra società. In particolare, le IA si stanno diffondendo in tutti i settori produttivi e della vita sociale, scuola compresa. Se è vero che il 40% degli insegnanti è favorevole all’intelligenza artificiale a scuola, allo stesso tempo bisogna approcciare questa novità in modo consapevole. Diventa essenziale, insomma, preparare gli studenti alle opportunità e…

Fiorella Mannoia confessa di non essere stata una studentessa modello e lancia un appello agli studenti: “Se non leggete saranno gli altri a pensare per voi”

fiorella mannoia

Il rapporto fra studenti e docenti è sempre stato una parte importante delle dinamiche scolastiche, anche nei momenti di tensione. Ne ha parlato di recente anche Fiorella Mannoia, ospite a “La Fisica dell’Amore” in onda su Rai 2. Nel programma condotto dal docente e influencer Vincenzo Schettini, la cantante ha toccato diversi temi, fra cui il rapporto con gli insegnanti e il ruolo che questi ultimi hanno nella crescita degli…

Se un insegnante dà pochi compiti per casa significa che non vuole bene agli studenti

pochi compiti per casa

Non tutti gli insegnanti meritano di essere seguiti: questo il cuore del discorso tenuto da Nicola Gratteri per l’inaugurazione dell’anno scolastico in una scuola di Casola, in provincia di Napoli. Il procuratore della Repubblica ha parlato agli studenti, mettendoli in guardia da alcuni insegnanti e dai pericoli del web, verso cui è fondamentale mantenere un atteggiamento critico. Con un augurio verso i più giovani, che dalla scuola costruiscono il loro…

La scuola è un luogo di disobbedienza verso sé stessi, dove si forgia l’individuo. In terzo superiore non puoi essere vittima del possibile lavoro causato dalla probabile università

luogo di disobbedienza

Oggi sembra che tutti abbiano un’opinione sul ruolo della scuola ma, allo stesso tempo, in pochi ne sono consapevoli. Da una parte, si sente parlare di educazione come strumento per formare i giovani, mentre dall’altra la scuola emerge come soggetto ormai slegato dalle vere esigenze degli studenti. Nel dibattito sul ruolo della scuola contemporanea si inserisce anche la voce di Edoardo Prati, giovane studente di lettere classiche e influencer. Ospite…

La riforma del voto in condotta non convince Novara: “La scuola non deve trasformarsi in un luogo di punizione”

riforma del voto in condotta

“La scuola non è un luogo di espiazione della pena e di punizione, bensì di apprendimento”. Con queste parole il pedagogista Daniele Novara critica la riforma del voto in condotta voluta da Giuseppe Valditara. Se per il Ministro dell’Istruzione e del Merito il voto in condotta deve essere più determinante ai fini della bocciatura, Novara è in disaccordo su tutta la linea: “così si sviliscono i presupposti della scuola stessa”….

La scuola istruisce, quando ce la fa, ma non educa. Smartphone e computer devono stare fuori dalle classi

la scuola istruisce

In un contesto sociale sempre più complesso, ci sono alcune istituzioni che rischiano di perdere la propria identità. Una di queste è la scuola, al centro della lectio magistralis di Umberto Galimberti al Settembre Pedagogico di Andria . Secondo il filosofo, la scuola oggi istruisce ma non educa, e anzi ricorre troppo agli strumenti tecnologici per sopperire alle proprie mancanze. Quale può essere la soluzione? La scuola istruisce, ma non…

Gli studenti non si alzano dal banco per stare al cellulare neanche durante le ricreazione, un liceo di Torino dice basta: “Saranno ritirati all’ingresso”

stare al cellulare

Il rapporto degli studenti con lo smartphone non è certo dei più semplici, come molti insegnanti e dirigenti sanno molto bene. Per questa ragione, di recente il Liceo Scientifico Alessandro Volta di Torino ha deciso di introdurre il divieto di usare il cellulare a scuola per gli studenti del biennio. Si tratta di una decisione che, per quanto possa sembrare estrema, non è un unicum nel panorama scolastico italiano e…

great

Quaderni operativi?

X

invalsi 2025