Le incertezze dell’insegnamento, ai giorni nostri, si scontrano con un’amministrazione complicata, che tende a strozzare le iniziative e le libertà dei docenti, a gravarli di ulteriori responsabilità e di un rapporto studenti-insegnanti sempre più complicato.
Nonostante la lunga tradizione di gratificazione e lustro che il ruolo dell’insegnante ha conquistato nel corso della storia, chi volesse intraprendere oggi tale carriera tenderebbe a farsi molte domande e riflessioni, prima di optare per una decisione a cuor leggero o anche solo semplicemente istintiva.
Le continue revisioni degli iter previsti dalla legge, i numerosissimi e tutt’altro che economici corsi abilitanti e l’allungarsi a dismisura delle graduatorie di ruolo scoraggiano molti giovani che, all’atto di scelta del proprio percorso di studi universitario, vorrebbero diventare insegnanti.
Impegno e stress con un riconoscimento inadeguato
Il mestiere di docente conserva, tuttavia, il suo fascino, che resta immutato nonostante tutte le difficoltà di questo momento storico tutto italiano. L’occasione di forgiare le menti del domani, di educare i ragazzi e accompagnarli nel futuro in modo che possano segnare con il proprio sapere e le proprie competenze il mondo che verrà, rappresenta una sfida che in molti vorrebbero affrontare senza esitazioni.
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La sempre più marcata ineducazione delle nuove generazioni e le difficoltà nei rapporti con i ragazzi, unite alle richieste di una presenza e supporto scolastico in crescita costante, dovrebbero indurre il Ministero e il Governo a riconoscere il ruolo chiave dell’insegnante nella società attuale.
Eppure resta comunque vivo qualcosa di affascinante e gratificante in questo lavoro, perché formare quelli che saranno gli uomini e le donne di domani richiede un’attenzione e una competenza adeguata, alla quale corrispondere condizioni di lavoro consone e commisurate a tali pretese, domandate a chi, quel ruolo, ha tutta l’intenzione di ricoprirlo al meglio.