La rivista per la scuola e per la didattica
NOTIZIE

Un’insegnante ha messo 1 al tema di una studentessa che ha deciso di usare lo schwa per rispettare il linguaggio inclusivo

In questi tempi, un argomento di crescente rilevanza è l’uso del linguaggio inclusivo in vari aspetti della nostra società. L’obiettivo principale è favorire un’ulteriore inclusione sociale, assicurando che ogni individuo sia rappresentato, indipendentemente dal suo genere o orientamento sessuale, anche attraverso le parole scritte.

Il dibattito su questa tematica è in corso e fortemente caratterizzato da due distinte vedute di pensiero. Da un lato, c’è chi sostiene l’uso di qualsiasi mezzo, incluso il linguaggio, per promuovere la massima inclusività possibile. Dall’altro lato, ci sono coloro che ritengono inopportuno modificare il nostro modo di comunicare, vedendo ogni modifica linguistica come un cammino non percorribile.

Alcuni insegnanti, non tutti, sollevano critiche sull’uso del linguaggio inclusivo, anche se la maggior parte di loro sostiene appieno i principi della didattica inclusiva. Questi docenti preferiscono mantenere un atteggiamento “protettivo” con un linguaggio tradizionale e talvolta si trovano ad affrontare direttamente e concretamente la questione, specialmente con i propri studenti. Un esempio di questa situazione è quello vissuto da Sara Vanessa Cárdenas, un’insegnante colombiana, quando si è trovata a valutare un tema scritto da una sua studentessa.

Secondo quanto riportato su Twitter, la studentessa aveva sviluppato il testo utilizzando il linguaggio inclusivo, che elimina le distinzioni di genere sostituendo la “a” femminile e la “o” maschile con la vocale Ə come forma neutra. La prof Cárdenas è tra coloro che non approvano o non considerano ancora questa trasformazione del linguaggio convenzionale.

La docente ha reso pubblica la sua disapprovazione nei confronti di questo tipo di linguaggio e ha chiesto alla studentessa di riscrivere il testo correttamente. Ha spiegato la sua decisione, dicendo: “Stavo valutando alcuni compiti e tra questi ho letto questo tema contenente un linguaggio inclusivo. Ovviamente il voto assegnato è stato 1. Per recuperare la materia, le ho dato una seconda chance assegnandole una piccola esposizione facendo uso della lingua dei segni, così impara davvero cosa significhi ‘includere le persone'”

E in Italia, cosa stiamo facendo? Cosa significa veramente una cultura inclusiva? Come potrebbe influenzare la società italiana? Quali sono le sfide e i benefici che derivano da tali sforzi? Come possiamo misurare l’efficacia di questo cambiamento? Ora, è interessante considerare come stia prendendo forma un impegno tangibile per favorire una cultura inclusiva attraverso l’iniziativa #PROGETTOPARITÀ del Gruppo Editoriale ELI

Il Gruppo Editoriale ELI si impegna a proporre argomenti costantemente aggiornati, strettamente collegati al complesso mondo odierno. L’obiettivo è ispirare e allargare gli orizzonti dei fruitori dei loro prodotti, offrendo esempi che rispettino i valori della giustizia sociale, della parità di genere e della valorizzazione delle differenze.

In collaborazione con l’Università di Macerata, si sono definite linee guida per la creazione di testi scolastici che promuovano la parità di genere e sfidino gli stereotipi. Il loro impegno è quello di migliorare costantemente la qualità dei libri di testo attraverso tre principi fondamentali:

CONTENUTI: Un’attenzione particolare è rivolta ai contenuti dei libri, con l’obiettivo di facilitare la comprensione e la consapevolezza di una società equilibrata dal punto di vista sociale e culturale.

IMMAGINI: Le immagini all’interno dei libri di testo sono scelte con cura per promuovere una cultura di parità attraverso il linguaggio visivo.

LINGUAGGIO: Si fa uso di un linguaggio inclusivo, preciso e adatto a qualificare i generi senza ricorrere a stereotipi.

Questo progetto rappresenta un passo importante verso una società più inclusiva e rispettosa della parità di genere, a partire dalla scuola e dai libri scolastici che vengono utilizzati ogni giorno da insegnanti e studenti di tutta Italia.

CONDIVIDI L'ARTICOLO

ARGOMENTO

SI È PARLATO DI


Ma l’educazione finanziaria si dovrebbe insegnare a scuola, sì o no?

educazione finanziaria si dovrebbe insegnare a scuola

Quello dell’educazione finanziaria a scuola è un tema che ciclicamente torna al centro del dibattito pubblico. Da anni ormai i temi legati al risparmio e all’economia sono sempre più importanti per gli italiani, e molte persone ritengono che competenze di questo tipo siano essenziali per i ragazzi. Ma davvero è necessario introdurre l’educazione finanziaria già alla scuola primaria, come previsto dalle ultime normative, oppure si rischia di togliere spazio ad…

Insegnate ai bambini ad aspettare ed annoiarsi, basta con il “tutto e subito” per proteggerli dalle fatiche

tutto e subito

“La gratificazione istantanea è un’illusione, così come la ricerca del tutto e subito”. Sono parole del noto psicoterapeuta Alberto Pellai che, ospite della trasmissione Geo su Rai 3 , ha lanciato un importante appello rivolto a tutti i genitori. In un’epoca in cui i genitori fanno fatica a comprendere i loro figli, spesso finendo per essere troppo permissivi, è allora importante riflettere sul modo giusto per preparare i giovani ad…

Troppi compiti per casa, nonno Fulvio non ci sta e apre un gazebo fuori da scuola per la raccolta firme

troppi compiti per casa

Una delle immagini più evocative e senza tempo è quella di un nonno che aiuta il nipotino a fare i compiti per casa lasciati dall’insegnante. Persino oggi, con tutti i cambiamenti della società moderna, sono moltissimi i nonni che svolgono un ruolo importante nella vita dei loro nipotini. E ne prendono a cuore le sorti. Ne rappresenta un recente esempio la battaglia di nonno Fulvio, un anziano signore di Robbiate…

Che cos’è il Social Emotional Learning

social emotional learning

Il Social Emotional Learning (SEL) è un modo di apprendere basato sulle emozioni e sulla consapevolezza di sé, il cui scopo è quello di aiutare gli alunni e le alunne (non solo alla scuola primaria) a costruire le abilità sociali ed emotive (social and emotional skills) fondamentali per affrontare la vita e le sue sfide. Queste competenze affiancano quelle cognitive, che la scuola da sempre costruisce, in modo da fornire…

Ragazzi, gustatevi la noia senza prendere il telefono in mano. Compensate leggendo, scrivendo, suonando

la noia senza prendere il telefono

Vincenzo Schettini, docente di fisica e divulgatore scientifico, è di recente intervenuto all’evento “Scienza in Piazza” tenutosi a Battipaglia, in Provincia di Salerno. Come spesso accade, anche questa è stata un’occasione per raccontare l’importanza della scienza nella vita di tutti giorni, e in particolare nella vita dei giovani. Durante un’intervista con Sud TV , il fondatore del progetto La Fisica Che Ci Piace ha infatti ricordato come, in un mondo…

Poche persone sanno che prima di raccontare le emozioni dello sport Bruno Pizzul è stato un insegnante, un professore di scuola media

Bruno Pizzul è stato un insegnante

A pochi giorni dal suo 87° compleanno si è spento a Gorizia Bruno Pizzul, celebre telecronista la cui voce è indissolubilmente legata alle vicende dell’Italia del calcio. Il mondo dello sport piange una figura che ha raccontato le emozioni, la gioia e la delusione delle “notti magiche”, e non solo. Conosciuto per una narrazione sobria ed elegante, mai sopra le righe ma non per questo meno iconica, Bruno Pizzul ha…

Dopo due anni di calo continuo, le iscrizioni al liceo classico tornano a crescere. Più scelto dagli studenti del sud.

iscrizioni al liceo classico

Nonostante sia considerato una delle migliori scuole secondarie di secondo grado, gli ultimi tempi hanno visto il liceo classico attraversare una profonda crisi. Una crisi di iscrizioni, certo, ma soprattutto una crisi riguardante la percezione stessa di questo indirizzo. Ecco, dopo due anni di calo continuo, le iscrizioni al liceo classico sono tornate a crescere. Secondo i dati del Ministero dell’Istruzione e del Merito , infatti, c’è stato un piccolo…

La preside ai genitori: “Non fate drammi per i voti dei vostri figli, tra loro c’è un artista che non ama la matematica e uno sportivo che non parla bene l’inglese”

drammi per i voti

Come ogni anno, la consegna delle pagelle vede studenti speranzosi, o rassegnati, e genitori in trepidante attesa. Anche quando si tratta del primo quadrimestre, l’arrivo delle valutazioni segna l’inizio di un periodo di bilanci e conclusioni, in cui i voti rischiano tuttavia di diventare l’unico metro di giudizio dei ragazzi. Per questa ragione, una dirigente scolastica di Modena ha deciso di scrivere una lettera ai genitori, invitandoli a non scoraggiarsi…

La prof tiktoker: “Il linguaggio semplificato dei cartoni e dei reels ha causato difficoltà a molti ragazzi nel capire le domande”

linguaggio semplificato

In un’Italia in cui ancora il 70% degli insegnanti fa ricorso alla lezione frontale, c’è anche chi sperimenta metodi alternativi. Fra questo risulta senza dubbio interessante l’esempio di Claudia Fumagalli, docente di lettere in un istituto comprensivo della provincia di Lecco, nonché insegnante famosa su TikTok. Come riporta una recente intervista rilasciata al Corriere della Sera , edizione di Milano, Fumagalli usa i film e i giochi di gruppo per…

È stato scientificamente provato che vietare i cellulari a scuola non migliora né i voti né il benessere mentale

vietare i cellulari a scuola

Continua il dibattito sull’uso dello smartphone a scuola, una tendenza diffusa ormai da diversi anni ma ultimamente oggetto di norme e divieti da parte delle istituzioni. Da un lato, infatti, sono molte le voci da parte della società civile che mettono in guardia contro il ricorso alla tecnologia in classe, una fra tutti quella di Umberto Galimberti. Dall’altro, invece, c’è un nuovo studio scientifico che sembra ribaltare la situazione: vietare…

Novità Invalsi 2025

X