La rivista per la scuola e per la didattica
APPRENDIMENTO

Urlare in classe non serve, ci sono 5 motivi per cui un alunno non impara mentre viene sgridato

Esiste una ragione scientifica per cui i bambini non imparano quando vengono sgridati. Reagiscono solo per paura, non perché abbiano veramente imparato la lezione. In questo articolo spiegheremo ben cinque motivi per dimostrare che urlare in classe non serve.

IL CERVELLO IMPARA MEGLIO IN UN AMBIENTE SICURO

Spesso quando sgridiamo i nostri figli, otteniamo quello che vogliamo, ossia che smettano di fare quello che stavano facendo. Ma è davvero perché hanno imparato la lezione? Spesso non è così, altrimenti non dovremmo mai sgridarli due volte per lo stesso motivo.

Anno scolastico 2025/26

Adotti un nuovo sussidiario?

Con i nuovi corsi del primo e secondo ciclo per la scuola primaria del Gruppo Editoriale ELi hai un vero e proprio Kit docente in esclusiva per te

kit docente 2024

La verità è che il bambino reagisce alle urla smettendo di fare quello che le ha provocate per pura paura, non perché si renda conto effettivamente che ciò che stava facendo fosse sbagliato. Il cervello umano – non solo in fase infantile, ma anche in fase adulta – in condizioni di paura non lavora meglio, anzi, peggiora la sua performance.

Diversi studi, infatti, hanno dimostrato che un ambiente sicuro e amichevole, le prestazioni migliorano. Il rispetto dovrebbe prevalere sulle urla, che provocano solo un sentimento di paura.

LE URLA ATTIVANO LA PAURA

Come già detto, sgridare una persona provoca in essa un sentimento di paura, che influenzerà la sua reazione. In questo caso il nostro cervello si blocca letteralmente, non facendo passare alcuna informazione per concentrarsi sull’allontanamento della minaccia.

Diventa, quindi, scientificamente impossibile per il cervello ritenere informazioni nuove in un momento in cui la paura si fa sentire in modo importante. I bambini non possono fisicamente “imparare la lezione” se hanno paura delle nostre urla.

IL CERVELLO VA IN MODALITÀ “SOPRAVVIVENZA”

Quando il cervello si blocca e crea questo muro che non permette il passaggio di informazioni verso l’interno, si entra in una modalità di “sopravvivenza”. L’area del sistema limbico cerebrale in questa fase crea una specie di scudo per proteggere l’organismo dalla minaccia, ossia le urla.

LE URLA COLPISCONO DIRETTAMENTE L’AMIGDALA

L’amigdala è un complesso nucleare situato nel cervello e il suo compito, tra gli altri, è di gestire le emozioni, archiviandole e regolandole. Lavora un po’ come una sentinella ed è in grado di attivare in noi la vigilanza e il buon senso o di dare l’ordine di fuggire in caso di pericolo.

Il modo in cui l’amigdala agisce è tramite l’utilizzo di neurotrasmettitori che attivano sostanze particolari, quali la dopamina o l’adrenalina. Grazie all’azione dell’amigdala il nostro corpo è in grado di mettere in atto in automatico il meccanismo di sopravvivenza sopracitato.

urlare in classe luna blu
Attività sulle emozioni estrapolata da IL GRILLO E LA LUNA 2
il grillo e la luna copertina

IL GRILLO E LA LUNA

Scopri il nuovo sussidiario del primo ciclo per le classi prima, seconda e terza

LE URLA GENERANO RICORDI NEGATIVI

Il compito dell’amigdala è anche di conservare i ricordi legati alle emozioni. I ricordi possono essere positivi o negativi, ma in questo caso è chiaro che la paura delle urla porti con sé sentimenti di paura e timore. Questi verranno associati all’azione, la persona e la condizione che li ha provocati e verranno ricordati a lungo dal soggetto che li ha provati. In breve, le urla generano ricordi negativi nella memoria infantile.

Inoltre, vari studi neuroscientifici hanno dimostrato che l’amigdala ha una funzione fondamentale nell’apprendimento in fase infantile.

CONDIVIDI L'ARTICOLO

ARGOMENTO

SI È PARLATO DI


7 motivi per cui adottare Direzione Letture in quarta e quinta primaria

adottare Direzione Letture

Insegnare a leggere non significa soltanto trasmettere un’abilità. Significa offrire ai bambini uno strumento per decifrare il mondo, riconoscersi, entrare in relazione con gli altri e costruire una vita piena di senso. Eppure, sempre più spesso, i piccoli alunni mostrano difficoltà nella comprensione dei testi, nella capacità di rielaborare contenuti e, soprattutto, di dare forma scritta al proprio pensiero. Non si tratta solo di un’emergenza didattica. È un nodo educativo,…

Se ti aspetti poco dai tuoi studenti, è probabile che otterrai poco anche da loro. Le terribili conseguenze dell’effetto Golem

effetto Golem

Quante volte sarà successo di avere un alunno o un compagno di classe che proprio non riesce ad avere buoni risultati in una materia? I voti delle sue verifiche e delle sue interrogazioni sono così bassi che, in fondo, ci si aspetta proprio quel tipo di valutazione. E nulla di diverso. Ecco, spesso questa dinamica ha poco di oggettivo: al contrario, si tratta di un meccanismo psicologico che prende il…

Annunciato il kit docente gratuito per tutti gli insegnanti che adotteranno un sussidiario del Gruppo Editoriale ELi nel prossimo anno scolastico

kit docente gratuito

Scegliere il sussidiario giusto per la scuola primaria è per l’insegnante una decisione importantissima. Sarà quel libro di testo ad accompagnare per i primi anni di istruzione tantissimi alunni, insieme ai materiali didattici pensati per il docente. Un buon sussidiario deve infatti essere affiancato da strumenti che possano semplificare il lavoro quotidiano in classe, migliorare l’organizzazione delle lezioni e favorire una didattica più efficace e inclusiva. Risponde a questa esigenza…

Come insegnare la matematica con Direzione Discipline

matematica con direzione discipline

Insegnare matematica nella scuola primaria può sembrare una scalata. Non tanto per i contenuti in sé, quanto per la percezione diffusa – tra bambini, famiglie e talvolta anche tra noi adulti – che questa sia la materia “difficile”, quella che “o ce l’hai nel sangue o niente da fare”. Eppure, la matematica non è un talento innato, non è riservata a pochi. È un linguaggio, uno strumento potente per interpretare…

Una classe rumorosa non è una classe problematica

classe problematica

Chi insegna nella secondaria di primo o secondo grado conosce bene quella situazione. Magari stai facendo una bella attività a coppie, i ragazzi si stanno confrontando, c’è energia, partecipazione, voci che si sovrappongono… E poi, a fine ora, arriva la frecciatina del collega: “Ma nella tua classe c’è sempre tutto questo chiasso?” A quel punto potresti sorridere, cambiare discorso, spiegare. Io, ormai, rispondo con semplicità: “Stanno imparando.” E non è…

Direzione Discipline è il sussidiario più interessante tra le nuove proposte per le classi quarta e quinta scuola primaria

direzione discipline 2025

Quando si tratta di scegliere un sussidiario per le classi quarta e la quinta di scuola primaria, la parola d’ordine è una sola: efficacia. Ma se a questa aggiungiamo anche un pizzico di freschezza, una bella dose di inclusività e un approccio che mette davvero al centro il metodo di studio… beh, allora parliamo di Direzione Discipline. Questo corso ministeriale, frutto del lavoro del Gruppo di Ricerca e Sperimentazione Didattica,…

Ma quindi, geometria in classe prima alla primaria si può fare, sì o no?

geometria in classe prima

La geometria è una di quelle parole che, quando si affaccia tra i banchi della prima primaria, genera subito qualche dubbio. “Ma si fa geometria in prima?”, ci si chiede spesso. Altre volte il dubbio si ripresenta, a distanza di tempo, con un altro volto: “Ma quando si comincia, davvero, con la geometria?” La verità è che la geometria non ha un punto di partenza ufficiale. Non comincia con una…

Il bullismo nasce nelle scuole medie

bullismo nasce nelle scuole medie

Il bullismo è uno dei problemi più urgenti della nostra società e, benché non sia circoscritto all’ambito scolastico, proprio all’interno della scuola trova il suo inizio. Lo conferma il Rapporto ESPAD Italia per il 2023 che, insieme ad altri studi, monitora i comportamenti a rischio fra gli studenti della scuola secondaria. Fra i dati analizzati dall’indagine, i più allarmanti riguardano la fascia d’età in cui cominciano i primi atteggiamenti di…

Nel cuore delle parole, il sussidiario delle letture dai doppi finali per scoprire le tipologie testuali attraverso un metodo deduttivo

nel cuore delle parole 2025

Nel cuore delle parole è un’opera che si pone l’obiettivo di accompagnare gli alunni e le alunne nel loro viaggio di crescita nel mondo del sapere. Ma non solo. In questo particolare momento storico la società richiede a gran voce a tutte le agenzie educative di farsi carico non solo delle competenze cognitive, ma anche e soprattutto dell’educazione affettivo-emotiva, al fine di preparare i cittadini e le cittadine del domani…

L’intelligenza artificiale tende a “compiacerci”, cercando di confermare le sue affermazioni, anche quando queste sono palesemente false

intelligenza artificiale tende a compiacerci

Di intelligenza artificiale in ambito scolastico si parla ormai ogni giorno, o quasi, e non sempre in termini lusinghieri. Sono molti i docenti che vorrebbero usarla, altrettanti quelli che già la utilizzano ma, allo stesso tempo, tantissimi insegnanti si dicono diffidenti. Docenti e studenti tuttavia ignorano il rischio più grande che risiede nell’uso delle IA generative per svolgere un qualche compito: le informazioni sbagliate. Le intelligenze artificiali sono spesso inattendibili…

Hai visto la novità?

X